Adesso

No alle sigarette in spiaggia

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Bibione, in provincia di Venezia, sarà la prima località balneare italiana completame­nte smoke-free. A partire dalla prossima estate, negli otto chilometri di litorale della cittadina veneta sarà vietato fumare. Già da anni l’amministra­zione comunale di Bibione porta avanti diverse iniziative in questo senso, come il progetto Respira il Mare. Partito nel 2014, vietava il fumo dalla prima fila di ombrelloni fino alla riva del mare. Da qui ad estendere il divieto a tutta la spiaggia il passo è davvero breve. Questa decisione, oltre a limitare i danni per la salute delle persone, servirà anche per tutelare l’ambiente perché i mozziconi di sigarette, che impiegano più di dieci anni per essere smaltiti, non finiranno più sulla sabbia e nel mare. Con l’iniziativa di Bibione, l’Italia si conferma uno dei paesi più all’avanguardi­a per quanto riguarda il divieto di fumo nei luoghi pubblici. Nel gennaio 2003, con la legge Sirchia l’Italia è stato il primo paese europeo a prendere una decisione del genere. Ma, oltre ad aver migliorato la vita dei non fumatori, in che modo ha inciso questa legge sul consumo di sigarette? Purtroppo poco. Il fumo ha ancora un potere seduttivo sugli italiani. Secondo un’indagine Iss-Doxa, realizzata su un campione di oltre 3.000 persone, nel 2018 c’è stato un leggero aumento dei fumatori, 12,2 milioni rispetto agli 11,7 milioni del 2017. Un secondo studio, realizzato dall’Ossfad del Centro nazionale dipendenza e doping dell’Istituto superiore di Sanità, ha rivelato che si inizia a fumare sempre prima: il 41,5% di chi inizia a fumare ha un’età compresa fra i 14 e i 17 anni. Di contro però è da segnalare che la vendita di sigarette è in calo: -2% (dati dal 2003 al 2016).

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