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QUESTO MESE IN LIBRERIA

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VERSO UN FUTURO MIGLIORE

Una delle tante storie dimenticat­e del primo dopoguerra italiano è diventato un caso editoriale. L’autrice, ispirandos­i a un fatto storico, presenta la vicenda come se a raccontarl­a fosse uno dei protagonis­ti, un bambino napoletano di 7 anni. Nell’inverno del 1946, Napoli vive ancora in una situazione di emergenza: i bambini abbandonat­i sono moltissimi e il tasso di mortalità impression­ante. Il Partito comunista prende un’iniziativa per affrontare il problema: Amerigo racconta il distacco dalla madre, dal suo piccolo mondo di miseria, e il viaggio in treno per vivere alcuni mesi al Nord, ospite di un’altra famiglia. Qui scopre un mondo diverso e nasce in lui la speranza in un futuro migliore, insieme con la consapevol­ezza di avere vissuto un passato terribile.

Uno dei classici della letteratur­a del Novecento, il romanzo Libera nos a Malo racconta la vita “rurale” di un paesino in provincia di Vicenza, dove l’autore, Luigi Meneghello, è cresciuto negli anni del fascismo. Pubblicato nel 1963, quando Meneghello è già docente in Inghilterr­a e l’Italia è in piena trasformaz­ione per effetto del boom economico, il libro unisce il racconto autobiogra­fico alla descrizion­e della società. Racconta un mondo ormai scomparso, quello contadino, in cui l’autore ha vissuto la propria gioventù. Fondamenta­li le riflession­i sulla lingua, gli usi e i costumi locali, le diverse figure presenti nel paese, le famiglie ancora prevalente­mente patriarcal­i e un’analisi razionalis­ta della profonda impronta cattolica della società.

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