TRA LE RIGHE
Angelo Borrelli, von Stefano Vastano.
HILFE IN KATASTROPHENFÄLLEN – umso schwieriger, wenn der Feind
unsichtbar ist! Der LEITER DER ZUSTÄNDIGEN EINRICHTUNG ist verantwortlich für organisatorische Maßnahmen und steht für KLARE ANSAGEN.
Le catastrofi naturali? Era abituato a fronteggiarle: per esempio il terremoto dell’Aquila nel 2009, quelli dell’Emilia nel 2012 e del Centro Italia nel 2016. Combattere un nemico invisibile come il Coronavirus è però un’impresa ancora più difficile. Proprio questa è la dura battaglia che Angelo Borrelli, dal 2017 capo del dipartimento della Protezione civile italiana, combatte ogni giorno dal 31 gennaio, quando il governo lo ha nominato “Commissario per la gestione dell’emergenza Coronavirus”. Il giorno precedente, il virus, dopo aver scatenato l’epidemia in Cina, era sbarcato con i primi due casi a Roma. Dall’inizio di febbraio quindi, con un budget di 5 milioni, Borrelli e i suoi tecnici cercano di gestire lo “stato di emergenza”, comunicando agli italiani le varie “misure restrittive” proclamate dal governo. Da mesi, non solo nelle “zone rosse” al Nord, ma in tutta la Penisola, gli italiani vivono chiusi in casa, in quarantena, con le file al supermercato e distanze di sicurezza fra le persone. Una catastrofe che sta piegando la già debole economia del Belpaese e che, si spera, non finirà per abbattere anche il morale degli italiani. “Credo che il virus, – dice Borrelli, – cambierà il nostro approccio ai contatti umani. Dovremo mantenere le distanze”. Ogni sera, alle 18 in punto, il commissario Borrelli snocciola in TV i numeri dell’epidemia: comunica quanti sono i nuovi contagi, qual è la situazione dei letti in terapia intensiva, come si muove la tragica curva dei decessi. Un bollettino di guerra che ha reso tristemente noto il suo