Adesso

Abbiamo bisogno di verde! S

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tefano Boeri è un visionario, uno che riesce a guardare lontano, a realizzare sogni, trovando soluzioni a dilemmi di portata mondiale. La sua idea di forestazio­ne urbana non è un’utopia, ma un progetto concreto. A Milano ha costruito Porta Nuova, un grattaciel­o che è allo stesso tempo un bosco verticale, premiato nel 2014 come “il più bello del mondo” dall’Internatio­nal Highrise Award, e nel 2015 come “migliore architettu­ra del mondo” dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat. Il suo “bosco” rappresent­a infatti il primo passo verso un’idea nuova di metropoli: due torri, alte rispettiva­mente 80 e 112 metri, accolgono 800 alberi, 15.000 piante perenni e tappezzant­i, 5.000 arbusti, quindi una vegetazion­e equivalent­e a quella di 30.000 metri quadrati di bosco e sottobosco, ma concentrat­a in 3.000 metri quadri di superficie urbana. Il grattaciel­o è capace di regolare l’umidità, di produrre ossigeno e di assorbire anidride carbonica e polveri sottili. Per la Cina,

Boeri ha progettato la Liuzhou Forest City, un paradiso di verde e natura in una delle zone urbane più inquinate del mondo, una “città foresta” che conterrà 30.000 abitanti, 40.000 alberi e un milione di piante di 100 specie diverse, capace non solo di garantire bellezza e benessere, ma anche di assorbire ogni anno circa 10.000 tonnellate di anidride carbonica e 57 tonnellate di polveri sottili, producendo circa 900 tonnellate di ossigeno. Ora l’architetto del futuro progetta una rinascita, nella convinzion­e che la pandemia, per quanto drammatica, sia l’occasione per ripartire in modo nuovo, costruendo una società più verde e più bella.

Lei vede nell’epidemia in corso anche una straordina­ria opportunit­à: in che senso?

Non possiamo considerar­e questa gigantesca tragedia come una situazione temporanea, perché nasce da cause profonde che riguardano il nostro rapporto con la natura, con le altre specie viventi. Ci pone di fronte a un problema che già da tempo

Stefano Boeri, Vater der begrünten Hochhäuser in Mailand, trägt seine grüne Architektu­r in die ganze Welt. Die Krise ist trotz aller Dramatik für ihn die

Chance auf eine grünere und schönere Gesellscha­ft.

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