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Il mosaico pavimentale più grande d’Europa si trova nella cattedrale di Santa Maria Annunziata. Lo realizzò su incarico dell’arcivescovo di Otranto Gionata, tra il 1163 e il 1165, un monaco di origine greca la cui vita è avvolta nel mistero, Pantaleone. Il mosaico ricopre tutta la navata centrale della chiesa, fino al presbiterio. Episodi biblici e riferimenti alla tradizione letteraria medievale, scene di vita quotidiana e figure mitologiche si alternano alla rappresentazione di misteriosi animali, in un susseguirsi di figure che fa del mosaico un piccolo compendio della vita e della cultura dell’epoca. Proprio questa complessità ha indotto molti a pensare che al suo interno si nascondano piccoli e grandi segreti, o riferimenti gnostici più o meno chiari. Tra le figure più misteriose troviamo quella di Re Artù, raffigurato a cavallo di un caprone e con in mano uno scettro ricurvo. A rendere ancora più indecifrabile l’immagine è la sua posizione. Pantaleone l’ha collocata infatti tra la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso e l’episodio di Caino e Abele. Un’altra figura curiosa si trova proprio alla base del mosaico, sopra i due elefanti sui quali poggia il tronco dell’Albero della Vita: un gatto con gli stivali! Insomma, quello del mosaico di Otranto è un mistero in cui fa piacere perdersi, per scoprire che a ogni rivelazione segue un segreto, proprio come nella vita.