TRA LE RIGHE
Francesco Paolo Figliuolo, von Stefano Vastano.
Non ci sono dubbi, quella contro il Covid-19 è una dura guerra quotidiana. Non è un caso quindi se, dal 1° marzo, il premier Mario Draghi ha nominato Commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, un generale di Corpo d’armata molto esperto, come dimostrano i nastrini sulla divisa, che corrispondono ad altrettante medaglie, che affollano il lato sinistro della giacca della sua divisa. Medaglie guadagnate sul campo. Figliuolo, un militare che può vantare ben tre lauree, fa le sue prime esperienze di comando all’estero tra il 1999 e il 2000, quando, dopo un periodo a Sarajevo, guida la task force “Istrice”, l’unità in missione in Kosovo, nell’enclave serba di Goraždevac, vicino alla città di Pèc. Fino al 2011 è comandante della famosa brigata alpini Taurinense. Figliuolo però continua a studiare e a formarsi, in particolare nell’ambito della logistica, fino a diventare, dal novembre 2018, Comandante logistico dell’esercito italiano. Per quanto riguarda le missioni all’estero, all’impegno nel Kosovo è seguito il comando delle truppe italiane in Afghanistan e quello delle Forze Nato di nuovo in Kosovo.
“Metterò tutto me stesso – ha detto Figliuolo appena nominato – per fronteggiare la pandemia”. A qualche
mese dalla sua nomina, la strategia del generale ha cominciato a dare i suoi frutti. Lo scorso 9 giugno le dosi di vaccino somministrate in Italia avevano superato i 39 milioni, interessando il 43,72% della popolazione. Secondo il ministero della Salute, a quella data il 93% degli over 80, oltre l’84% dei cittadini di età compresa fra i 70 e i 79 anni e il 76,87% delle persone tra i 60 e 69 anni avevano ricevuto almeno una dose. Solo il 4 giugno erano state somministrate quasi 600.000 dosi (dati aggiornati al 9 giugno 2021, n.d.r.). L’obiettivo è chiaro: raggiungere in settembre quota 80% di vaccinati (la cosiddetta “immunità di gregge”). Di questo passo si potrà passare in Italia, assicura Figliuolo, “un’estate abbastanza tranquilla”. Presto dovrebbero partire anche le vaccinazioni nelle aziende. A oggi sono 732 le ditte che si son attivate e hanno dichiarato la loro disponibilità a vaccinare i dipendenti e i loro familiari. Da settembre infine, al rientro a scuola, l’obiettivo sarà di immunizzare i più giovani. “La macchina delle vaccinazioni è efficiente”, ha sintetizzato il solerte generale degli alpini, che non si lascia spaventare delle differenze, in termini di quantità di vaccinati, da regione a regione. In Liguria, nel Veneto e nelle Marche siamo intorno al 90% delle somministrazioni rispetto alle dosi disponibili. In Sicilia solo al 78 per cento. Figliuolo è certo che gli italiani daranno il meglio di sé anche contro il Covid. “Riusciremo a vincere questa sfida – ha detto – e a debellare il virus”.