UNA STRADA, UNA STORIA
Via Monte Napoleone.
Wo einst aus Klöstern mit üppigen Gärten erst pompöse Adelspaläste wurden und dann in der Renaissance vor allem der schnöde Mammon regierte, ist heute eine der berühmtesten Luxus-Shoppingmeilen:
die Via Monte Napoleone in Mailand.
ia Monte Napoleone è la quinta via più lussuosa del mondo, meta ambita dal jet set internazionale e tappa obbligata per i “tour dello shopping”. In 470 metri, infatti, sono concentrati i marchi più esclusivi della moda mondiale. Pensare, però, che Via Monte Napoleone sia solo questo è molto riduttivo.
Conventi e preghiera
Le prime notizie relative a Via Monte Napoleone risalgono al Medioevo. La strada si sviluppava allora lungo le antiche mura romane della città, faceva parte della Contrada di Sant’Andrea ed era sede di conventi e chiostri dei più importanti ordini religiosi, ognuno con il proprio ampio orto. A un certo punto, però, qualcosa inizia a cambiare. Nel Settecento l’aristocrazia milanese cerca nuovi spazi in cui espandersi, forte della prosperità di cui gode sotto la dominazione austriaca. Monte Napoleone, con i suoi bei chiostri e ricca di verde, sembra essere il luogo perfetto. I conventi si trasformano in palazzi sfarzosi, mentre gli orti diventano giardini che abbelliscono ancora di più i palazzi.
Fra gli Austriaci e Napoleone
A cambiare è anche il nome: Contrada di Sant’Andrea diventa Monte di Santa Teresa. Succede nel 1782, quando l’imperatrice Maria Teresa d’Austria fonda il Monte Camerale di Santa Teresa, un’istituzione finanziaria con il compito di gestire il debito pubblico dello stato. Per fare spazio al palazzo, che è situato al numero 8, viene demolito il vecchio Palazzo Marliani, considerato un capolavoro del Rinascimento lombardo. La demolizione suscita forti polemiche, alle quali prende parte anche Pietro Verri, scrittore e fondatore dell’Illuminismo lombardo. Tanto clamore per nulla: il Monte Camerale viene chiuso dopo una decina d’anni e bisognerà attendere l’arrivo di Napoleone Bonaparte e la nascita del Regno d’Italia napoleonico (1805-1814), che avrà come capitale proprio Milano, per vederlo di nuovo in funzione. L’imperatore riapre il banco dei pegni, ma lo chiama Monte Napoleone e dà lo stesso nome alla via. Nel 1815, con la nascita del Regno Lombardo-Veneto, Milano torna però sotto dominazione austriaca. Nel 1848 in Via Monte Napoleone si svolge uno degli episodi più importanti della storia della città, le cosiddette Cinque giornate di Milano. I cittadini, stanchi delle tasse e del dominio asburgico, danno inizio a un’insurrezione armata spontanea che in cinque giorni costringe gli Austriaci alla resa. Proprio in uno dei palazzi di Via Monte Napoleone i capi della rivolta stabiliscono il loro quartier generale e coordinano i vari gruppi di ribelli.
Da Verdi al lusso
La via non è famosa solo per ragioni storiche. Nei suoi bellissimi palazzi hanno abitato alcuni dei maggiori artisti dell’Ottocento. Al numero 1 viveva Giuseppe Verdi, che qui ha composto il Nabucco. Il suo dirimpettaio, al numero 2, era Carlo Porta, il maggiore poeta milanese di tutti i tempi. Uno dei salotti più famosi dell’epoca, la cosiddetta “cameretta Portiana”, si riuniva a casa sua. All’inizio del Novecento la via si riempie poi di antiquari e gioiellieri di fama internazionale, come Cusi, fornitore ufficiale di Casa Savoia, mentre dalla metà del secolo arrivano anche le grandi case di moda.