LA PANORAMICA adriatica
Traumhaftes Küstenpanorama, in das sich bereits Dante verliebte, und immer noch ein Geheimtipp – die Strada panoramica adriatica in den Marken.
Il Parco naturale del Monte San Bartolo nelle Marche è una striscia verde, larga circa 2 chilometri e lunga 12, compresa tra Pesaro, a sud, e il paese di Gabicce Mare, a nord. A ovest si estendono le colline del Montefeltro, con lo splendido castello di Gradara a dominare il paesaggio dall’alto; a est, oltre la falesia, insolita per questo tratto di costa, si apre il mare Adriatico. È un angolo di pace, sconosciuto alla maggior parte degli italiani (chiedete ai vostri conoscenti e vedrete!), eppure qui corre una delle strade panoramiche più suggestive dello Stivale: la Strada panoramica adriatica, sulla carta geografica SP (strada provinciale) 44. Il percorso si snoda per circa 25 chilometri e attraversa tutta l’area in un continuo saliscendi fra boschi e coltivazioni di olivi, vitigni e campi di ginestre. Non immaginate, però, di vedere solo natura: in zona ci sono borghi incantevoli e importanti luoghi di interesse culturale, tra cui Urbino, a soli 45 minuti d’auto, e la Villa Imperiale, un bellissimo edificio rinascimentale fatto costruire da Federico Sforza sulle colline di Pesaro. Nel cuore del parco, da non perdere è il paese di Casteldimezzo, dove si trova uno dei quattro castelli – gli altri si trovano a Gradara, Fiorenzuola di Focara e Granarola – eretti tra il X e il XIII secolo a difesa della zona. Arroccato a 200 metri sul livello del mare, conserva ancora le mura e la pavimentazione originarie del 1500, ma la vera attrazione è il Santissimo crocefisso, sempre del 1500, custodito nel santuario omonimo e al quale sono stati attribuiti svariati miracoli. Proseguendo lungo la strada in direzione sud, è d’obbligo una tappa a Fiorenzuola di Focara. Passeggiate per il borgo antico e ammirate il panorama strepitoso, ma soprattutto, concedetevi una giornata in spiaggia. Si trova ai piedi della falesia e, per raggiungerla, dovrete percorrere (a piedi, o con una navetta in estate), i suggestivi tornanti che scendono verso il mare. Prendetevela comoda e immaginate che persino Dante Alighieri rimase colpito da questo tratto di costa, tanto da immortalare Focara in alcuni versi della Divina Commedia (Inferno XXVIII, v. 89, dove cita i venti di Focara). Prima di incamminarvi, però, munitevi di una buona scorta d’acqua e di qualcosa di buono da mangiare, perché sulla spiaggia non troverete stabilimenti né bar, ma solo sabbia finissima e mare blu.
25 CHILOMETRI DI SALISCENDI
FRA BOSCHI E COLTIVAZIONI DI OLIVI, VITIGNI E CAMPI DI GINESTRE: UNA DELLE STRADE PIÙ BELLE D'ITALIA
È ANCORA POCO CONOSCIUTA.