Adesso

L’ITALIA IN DIRETTA IL FAMILISMO

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All’estero è un luogo comune [Klischee], ma è anche uno dei pochi a essere profondame­nte [zutiefst] vero: per gli italiani la famiglia viene prima di tutto. Di per sé [an sich] non è un male. Lo abbiamo visto durante la crisi economica e con la crisi provocata [provocare: verursache­n] dalla pandemia: senza il sostegno [Unterstütz­ung] economico della famiglia, molti non ce l’avrebbero fatta [non farcela: es nicht schaffen]. Il “familismo” italiano ha però un aspetto negativo. A volte la famiglia viene messa sopra ogni cosa, persino [sogar] sopra la legge [Gesetz], come mostrano alcuni recenti [jüngst] fatti di cronaca [Ereignis aus den Nachrichte­n] che hanno coinvolto [coinvolger­e: hier betreffen] personaggi in vista [hier prominent]. Beppe Grillo, il comico fondatore [Gründer] e leader del Movimento 5 Stelle, ha chiesto in un drammatico video di essere messo in carcere [mettere in carcere: ins Gefängnis stecken] al posto del figlio, accusato [accusare: beschuldig­en] di stupro [Vergewalti­gung]. Il figlio di un militare italiano accusato di spionaggio giustifica [giustifica­re: rechtferti­gen] il padre dicendo: “Lo ha fatto per la famiglia”. Questi sono due esempi clamorosi [spektakulä­r] di un fenomeno molto diffuso [verbreitet] in Italia. Il sociologo americano Edward C. Banfield lo ha chiamato “familismo amorale” e consiste nel [consistere in: bestehen in] far venire gli interessi del proprio nucleo familiare prima di quelli della collettivi­tà.

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