Adesso

UN INCONTRO A LUCCA

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Ero tornato alla mia città natale, Lucca. Quel giorno avevo deciso di dedicarmi alla cultura e per prima cosa sono andato a visitare il Museo nazionale di Villa Guinigi. Amo l’architettu­ra della villa e amo anche la sua collezione storica, che va dal Medioevo al 1700. Mi trovavo nella sala in cui è esposta la cosiddetta Croce di Lucca, opera di Berlinghie­ro Berlinghie­ri, del 1210-1220 circa, quando una donna mi ha rivolto la parola. All’inizio non l’ho riconosciu­ta perché indossava una mascherina chirurgica. Aveva l’uniforme dei sorveglian­ti del museo.

“Luigi, ma non sai più chi sono?” ha detto. Ha abbassato per un attimo la mascherina e ho visto il sorriso bellissimo di una donna della mia età. Prima ancora di riconoscer­la ho detto il suo nome: “Marianna!”

“Sì, sono proprio io”, mi ha confermato.

“Quanto tempo è che non ci vediamo?”

“Almeno 30 anni”, ho risposto. “Ma che fai, lavori qui?”

“Sì”, ha detto lei. “Dopo che ci siamo persi di vista, al liceo, mi sono iscritta alla facoltà di Storia dell’arte. Non è facile trovare lavoro nel settore. E poi ho due figli. Faccio qualche supplenza al nostro liceo, poi faccio la guida turistica e lavoro qui al museo. Ma i turisti sono ancora pochi”.

Mi ha offerto un caffè al bar del museo. Volevo chiederle se si ricordava di quella volta, al mare, che ci siamo baciati, 30 anni fa. Ma poi non ho detto niente.

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