Adesso

CAPIRE L’ITALIA Warum unterschei­den sich die italienisc­hen Konfektion­sgrößen von den deutschen?

- DI SALVATORE VIOLA Tina Mayer

Le taglie sono nate con la produzione in serie di capi d’abbigliame­nto. L’Europa, dal 1996, tenta di imporre uno standard, ma basta entrare in un qualunque negozio d’abbigliame­nto per rendersi conto che uno standard non c’è. Bisogna ammetterlo, fra le taglie è veramente difficile districars­i. Ogni paese ha un suo “codice”, corrispond­ente a un numero che, di fatto, non ha alcuna relazione con una misura reale. Va poi aggiunto che, per ragioni di marketing (vanity sizing), persino nello stesso paese una taglia può cambiare in base al periodo o al capo. Un esempio concreto: in Italia, la taglia 48 dei pantaloni da donna è cresciuta di 10 cm rispetto agli anni Settanta. Eh già, le donne italiane sono più alte, più grandi rispetto alle loro madri e nonne, ma sembrava brutto sottolinea­re che hanno bisogno di indossare una taglia in più. Un discorso che vale in tutti i paesi. Anche le taglie codificate con XS, S o M cambiano da paese a paese. Tra Italia e Germania, in questo caso c’è una taglia di differenza. Una M italiana corrispond­e a una S tedesca. Anche in questo caso, la ragione è che i tedeschi sono, in media, più grandi degli italiani. Se siete in Italia e fate acquisti, per non impazzire nella ricerca della taglia giusta vi diamo un suggerimen­to: basta prendere la taglia italiana, sottrarre 6 e si ottiene la taglia tedesca corrispond­ente. Per esempio, alla taglia 42 italiana corrispond­e la 36 tedesca. Oppure, ancora meglio, basta farsi fare un abito su misura.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Austria