Adesso

Immer für eine Überraschu­ng gut!

Salernos mittelalte­rliches Stadtbild erzählt von einer bewegten Vergangenh­eit. Auf der anderen Seite ist der Hafenstadt mit dem futuristis­chen Schiffster­minal der Stararchit­ektin Zaha Hadid der Sprung in die Zukunft gelungen.

- TESTO SALVATORE VIOLA

Girovaghi senza meta per i vicoli della città antica, ti godi la brezza della sera sullo splendido lungomare e continui a pensare: “Ma perché non ci sono venuto prima”? Dev’esserci qualcosa che lega Salerno alla “sorpresa” e alla “meraviglia”… Non è il nome, che deriva sempliceme­nte dal mare sul quale si affaccia, il Salum, e dal fiume che l’attraversa, l’Irno, eppure la sorpresa e la meraviglia ci sono davvero. Il dedalo di strade e vicoli del centro medievale, protetto alle spalle dalla collina, racconta una storia lunga e intricata fatta di conquiste e liberazion­i. La cultura germanica si mescola con quella greca e latina nei profili dei palazzi o nei monumenti, come lo splendido Duomo dell’XI secolo, che si deve al normanno Roberto il Guiscardo e nella cripta custodisce le reliquie di San Matteo; o come l’acquedotto longobardo del IX secolo. Salendo verso la cima del colle, ci si imbatte nelle mura imponenti del Castello di Arechi, dal nome del duca longobardo che lo fece costruire, probabilme­nte sui resti di un castrum bizantino di qualche secolo prima: un punto dal quale si gode uno splendido panorama sulla città e sul golfo. Scendendo verso il mare, la città medievale lascia il posto a costruzion­i più moderne, fino all’avvenirist­ica Stazione marittima dell’archistar anglo-irachena Zaha Hadid (19502016). Ma il clou, in questa parte della città, è il lungomare Trieste, fiancheggi­ato da due file di palme e altre piante esotiche, senza dubbio uno dei più belli d’Italia.

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Uno scorcio del Giardino della Minerva.

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