Adesso

CAPIRE L’ITALIA

- DI SALVATORE VIOLA Hans Vogl

Warum die Mauren auf der sardischen Fahne eine Kopfbinde tragen.

Sulla storia del vessillo sardo si potrebbe scrivere un piccolo trattato. Se solo si volessero elencare le storie e le leggende legate alla bandiera con la croce di San Giorgio e alle quattro teste di moro non basterebbe­ro le pagine di questa rivista. Certo è che si tratta di un simbolo di origine catalano-aragonese. Secondo la tradizione più accreditat­a, i quattro mori rappresent­ano i quattro capi saraceni sconfitti e uccisi da re Pietro I d’Aragona nel 1096 ad Alcoraz, vicino a Huesca, vittoria unicamente dovuta all’intervento di San Giorgio, apparso sul campo di battaglia nelle vesti di un cavaliere bianco con una croce rossa sul petto. I quattro mori fanno parte dello stemma d’Aragona fino alla nascita del Regno di Spagna. Solo allora l’emblema viene ceduto alla Sardegna. Con la barba o senza, con le teste rivolte a destra o a sinistra, con la corona o con la testa scoperta o, nella maggior parte dei casi, bendata, l’aspetto dei quattro mori nei secoli cambia in continuazi­one. Solo un particolar­e rimane lo stesso: la benda non copre mai gli occhi dei mori. Nel 1720, però, l’isola passa ai Savoia e la Sardegna diventa un regno. Nel nuovo stemma, i mori portano la benda sugli occhi e la terranno fino al 1999, quando la regione fa ridisegnar­e il simbolo e torna, per così dire, alle origini: le teste dei mori sono tutte rivolte a destra e la benda non è più sugli occhi, ma sulla fronte.

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