SCALA B INTERNO 5
Beim interkulturellen GEDANKENAUSTAUSCH zeigen Italiener gern ihre Kenntnisse über DEUTSCHE PHILOSOPHEN. Bei den Deutschen stehen eher leichte Themen aus der ITALIENISCHEN SCHLAGER- und Filmwelt im Vordergrund.
Hegel versus Bud Spencers Fäuste.
Er: 60 Jahre, Journalist und Italien-Korrespondent der Berliner Tageszeitung (TAZ),
Deutscher, lebt und
arbeitet in Rom.
Sie: 52 Jahre, Journalistin beim
Westdeutscher Rundfunk (WDR),
echte Römerin, lebt und arbeitet in Rom.
Ein Ehepaar, zwei Nationalitäten und zwei Sichtweisen auf verschiedene Aspekte des Alltags in Italien: manchmal kracht es,
manchmal nicht.
Michael: Bella, la serata ieri! Marina: Sì, certo, certo… Michael: Quando rispondi così mi spaventi. Non ti è piaciuta?
Marina: C’è una cosa che mi urta. Quando le persone, in Italia, vengono a sapere che sei tedesco quasi si mettono sull’attenti, si sforzano di mostrarsi intelligenti e tirano fuori tutto ciò che si ricordano di Hegel e Kant. Iniziano discussioni filosofiche colte e interessanti e allo stesso tempo ti guardano con grande rispetto, sono quasi intimoriti. Ma tu non hai ancora aperto bocca.
Michael: Dove sta il problema?
Marina: Quando in Germania andiamo a un party e si viene a sapere che sono italiana, di solito mi cantano Marina, Marina, Marina ti voglio al più presto sposar!; si lanciano in disquisizioni sui pugni di Bud Spencer, il broncio di Eros Ramazzotti, fanno un commento sulle tette di Sofia Loren, oppure parlano di calcio.
Michael: Ma che dici? Sono cose troppo antiche. Te le inventi!
Marina: Macché, anche per i trentacinquenni tedeschi questa è l’Italia.
Michael: Se la mettiamo su questo piano, neanche Hegel e Kant appartengono ai tempi moderni. Marina: Ma non è una questione di attualità! È solo che mi stupisco, penso: “Ma come? I tedeschi frequentano l’Italia più degli italiani, adorano venirci in vacanza, sono grandi lettori. Però poi al dunque, rimangono i vecchi stereotipi triti e ritriti!
Michael: Invidiosa?
Marina: Sì. Una sola volta un gruppo di femministe tedesche mi ha chiesto con tono intellettuale di tradurre una canzone di Gianna Nannini. Michael: Ma infatti, chi lo dice che le canzonette siano inferiori alla filosofia?
Marina: Taci! Lo pensavano anche loro, convinte che Gianna Nannini cantasse testi impegnati. Anch’io mi ero ringalluzzita. Entusiasta, ho tradotto in tedesco Bello e impossibile, con gli occhi neri e la tua bocca da baciare. Ci sono rimaste malissimo, non si aspettavano una classica canzone d’amore, ma qualcosa di più battagliero. Michael: C’è sempre Umberto Eco che spopola in Germania.
Marina: Sì, ma Il nome della rosa, che mostra un Medioevo perduto, non ispira discussioni filosofiche e…
Michael: Stop! Non infierire sul bravissimo Eco. Marina: Il tutto per dire che, come italiana e come donna, faccio molta più fatica di te a conquistare la stima di persone appena conosciute. Michael: Forse hai ragione, ma è pur vero che molti amici romani, quando mi vedono, iniziano a parlarmi dei film di Wim Wenders. Io annuisco e non oso confessare che non ne ho mai visto uno!