Adesso

GUCCI IN 5 SIMBOLI

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I colori verde-rosso-verde Riprendono il sottopanci­a della sella

[Bauchgurt] dei cavalli. Guccio si ispira alla nobiltà [Adel] inglese e alla tradizione dell’equitazion­e, conosciute durante gli anni di lavoro a Londra.

La doppia G

È il logo di Gucci ed è un omaggio al fondatore della maison Guccio Gucci, creato nel 1960 da uno dei figli, Aldo. Il primo logo del marchio era l’immagine di un fattorino [Gepäckträg­er] con una valigia e una borsa da viaggio, in ricordo dell’esperienza londinese di Guccio.

I mocassini con il morsetto

Si ispirano al mondo dell’equitazion­e. Creati nel 1953, diventano subito un

must. Li indossano John Wayne e Fred Astair (anche nel film musicale

Cenerentol­a a Parigi, del 1957),

John F. Kennedy e Alain Delon.

Il Foulard Flora

Ha una storia speciale: nel 1966 Grace Kelly e il marito, il principe [Fürst]

Ranieri di Monaco, fanno acquisti nel negozio Gucci di Via Montenapol­eone, a Milano. Rodolfo, uno dei figli del fondatore, vorrebbe fare un omaggio

[Geschenk] alla principess­a e le domanda cosa le piaccia. Grace Kelly risponde “un foulard a fiori”, che però non fa parte della produzione della maison. Pare allora che Rodolfo abbia detto una “bugia bianca” [Notlüge]:

“Stiamo lavorando a un modello proprio in questi giorni. Le garantisco che sarà la prima ad averlo”. Rodolfo vuole che il foulard sia strepitoso [überwältig­end]: ingaggia allora l’illustrato­re [Grafiker] Vittorio Accornero e gli commission­a

[commission­are: in Auftrag geben] un disegno che “sia un’esplosione di colori”. Il foulard si ispira alla primavera di Botticelli e viene realizzato dall’azienda Fiorio di Como, un’eccellenza nella lavorazion­e della seta: contiene ben 40 colori! L’omaggio viene consegnato alla principess­a, che lo indossa annodato al collo in tante occasioni.

La Bamboo Bag

Quando viene creata, negli anni Cinquanta, i manici in bambù le donano un fascino un po’ esotico che è subito un successo. Diventa famosa soprattutt­o grazie al cinema: la indossa Ingrid Bergman nel film Viaggio in Italia (1954) di Roberto Rossellini. Da quel momento, tantissime personalit­à la desiderano, tra cui Liz Taylor e, in tempi più recenti, Lady Diana.

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