Adesso

IO E LA MOLE

-

AUDIO Sono una figlia della Mole. Vi spiego. Nel quartiere di Torino in cui sono cresciuta, che si chiama Vanchiglia, la Mole Antonellia­na era sempre presente. La vedevi quasi da ogni strada, con la sua punta incredibil­e. E anche dalla cameretta della mia infanzia, se guardavo fuori dalla finestra, era sempre lì. Oggi sulla sua cupola c’è un’installazi­one con una serie di numeri rossi, chiamata la “serie di Fibonacci”, che era un matematico medievale. Ma a quell’epoca non c’era nulla. Io ne vedevo la parte più alta, che mi sembrava un dito puntato al cielo. All’università ho deciso di iscrivermi alla facoltà di Fisica, forse perché quell’edificio mi è sempre sembrato una sfida alle leggi della fisica. Quando ero stanca di studiare chiudevo i libri e andavo alla Mole. Prendevo l’ascensore panoramico e andavo fino alla cima, a godermi la vista a trecentose­ssanta gradi su Torino, sul Po, sulle campagne intorno fino alle Alpi. Oggi sono professore­ssa di Fisica delle particelle e ho una cattedra proprio nella mia Torino. Ma in passato ho vissuto a Ginevra e a New York. Tornare nella mia città per me voleva dire ogni volta cercare la Mole. Anche dal finestrino dell’aereo, quando partivo o tornavo, cercavo sempre la sua cupola. E quando ho conosciuto quello che oggi è mio marito l’ho portato su in cima, a guardare il panorama che amo di più. È lì che lui mi ha fatto la sua proposta di matrimonio.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Austria