Adesso

PADOVA E IL DIALETTO

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AUDIO Molti ci prendono in giro per il nostro accento. E anche per il fatto che, quando siamo tra veneti, parliamo in dialetto invece che in italiano. È vero. La nostra parlata è una cantilena piuttosto divertente. Ed è vero anche che il legame tra noi veneti e il nostro dialetto è molto forte. Noi, qui a Padova, parliamo il “dialetto veneto centrale”. Ma forse è più corretto dire che lo parlano gli abitanti dei piccoli centri intorno a Padova. Perché da noi, qui in città, il dialetto è stato influenzat­o dal veneziano e non è puro. In ogni caso io, che sono avvocato ma ho una passione per il nostro dialetto, ho notato che negli ultimi anni i padovani lo parlano più di prima. La mattina parto a piedi dal quartiere di Arcella, dove abito, e vado verso il centro, dove ho il mio studio legale. Mentre cammino ascolto la gente che passa. Le mamme e i papà che accompagna­no i bambini a scuola. I fornitori dei negozi che scaricano la merce. Be’, quasi tutti parlano in dialetto. Oggi più che 20 o 30 anni fa. Ieri, mentre attraversa­vo Piazza delle Erbe, mi sono domandato come mai. Forse è un modo di difendersi dalle influenze esterne e di mantenere la propria identità. Forse il mondo è troppo globale e allora la gente reagisce così, parlando in un modo che solo gli abitanti della città o del quartiere possono capire. In ogni caso, come dicevo, io amo il mio dialetto e lo studio. Lo parlo con quasi tutti i miei clienti. Con quelli che lo capiscono, naturalmen­te. Con gli altri parlo italiano.

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