“C’è il mondo da salvare. Quale obiettivo è più bello di questo?”
L’ambiente è il tema del giorno e non solo perché ne parlano tutti i mezzi di comunicazione.
Riscaldamento globale, cambiamenti climatici: nessuno può negare che ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza. Sarà il 2022 l’anno decisivo per mettere in campo politiche ambientali in grado, nel breve termine, di mettere in sicurezza il paese e nel mediolungo termine di contribuire, a livello globale, a una drastica riduzione delle emissioni?
Pongratz: L’Italia ha una grande occasione anche riguardo all’ambiente, che non deve assolutamente sprecare. Il paese, in alcuni settori come gli investimenti nella digitalizzazione, il traffico ferroviario, ha fatto grandi passi avanti, anche rispetto alla Germania, ma – lo abbiamo visto in passato e non solo in Italia – spesso investimenti e parole rimangono solo sulla carta, quando si va nel concreto, di quelle parole rimane poco. Purtroppo si tratta di processi lunghi, anche se lascia ben sperare che a presiedere il ministero per la Transizione ecologica ci sia uno come Roberto Cingolani, un esperto del settore che sa quali sono le priorità. Il problema, lo ripeto, sono i tempi, e i tempi dipendono molto anche dalla burocrazia, il muro di fronte al quale spesso si schiantano anche le migliori intenzioni.
Iacona: Più che un’opportunità, è una sfida enorme, sulla quale ci giochiamo tutto. Siamo di fronte a una nuova rivoluzione industriale. Passare dalla matrice fossile alla matrice rinnovabile significa reinventarsi tutto, non solo dal punto di vista della produzione dell’energia. Ripensare la mobilità, le città, creare sistemi di adattamento per cercare di contrastare le conseguenze dell’aumento della temperatura, come fenomeni di erosione del terreno, alluvioni… Ora, tutta questa partita è la nuova economia del futuro, sulla quale l’Europa, l’Italia, il cosiddetto “primo mondo” ha le competenze, le università, i centri di ricerca e adesso anche tanti soldi per lanciarsi. Ce la faremo? Chi lo sa. Ma se ce la faremo vedremo i depositi di carbone a cielo aperto sostituiti da attività sostenibili, vedremo la creazione di migliaia e migliaia di posti di lavoro… Non sarà semplice, ma questa è la scommessa, non ce ne sono altre. C’è il mondo da salvare. Quale obiettivo è più bello di questo?