I GRANDI CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA ITALIANA
LA STORIA, ELSA MORANTE (1912-1985)
IL LIBRO E L’AUTRICE
Pubblicato nel 1974 direttamente in formato tascabile, al prezzo popolare di 2.000 lire, il romanzo suscitò subito un grande dibattito e si attirò molte critiche. La romana Elsa Morante era già celebre, aveva vinto i premi più importanti e i suoi romanzi, tradotti in varie lingue, erano considerati capolavori del realismo fantastico. Già attiva durante il fascismo come giornalista e autrice di libri per bambini, nel 1941 aveva sposato lo scrittore Alberto Moravia. Nel dopoguerra era un’intellettuale impegnata a tutto raggio, amica di Pier Paolo Pasolini, Antonio Bertolucci e Luchino Visconti, con cui aveva avuto una relazione sentimentale. Quando La storia uscì, dopo una lunga attesa, colpì a fondo l’Italia stremata dalla prima grave crisi del dopoguerra. Il libro divenne subito un campo di battaglia per i critici militanti, che se ne servirono per i loro scopi. Dopo i clamori dei primi anni, il libro fu a poco a poco dimenticato, forse per via del suo scomodo messaggio: non esiste una politica buona e la guerra ne è il frutto, pagato sempre dagli umili, perché agli uomini tocca un destino di sventura. Una ventina di anni dopo, quando l’autrice era da tempo scomparsa, è stato elevato a uno dei grandi classici del Novecento.
GENERE: romanzo epico. LINGUA: letteraria, parlato in romanesco.
LA TRAMA
Attraverso i drammi di una famiglia, il romanzo racconta la seconda guerra mondiale come l’hanno vissuta i più sfortunati, nei quartieri popolari di Roma. La città è devastata dai bombardamenti e dalla fame. Dopo l’armistizio regna la confusione causata dalla lotta dei partigiani contro i fascisti e i tedeschi, fino all’arrivo degli Alleati. Protagonista è Ida, una maestra rimasta sola con un figlio adolescente, Nino. In seguito a una violenza subita, dà alla luce Useppe, un bambino adorabile, ma gracile. Nino, prima fascista e poi partigiano, è invece un giovane esuberante e indipendente. Perduta l’abitazione a causa di un bombardamento, Ida condivide un alloggio provvisorio con altre persone, costruendo un rapporto di solidarietà familiare. Le luttuose vicende personali s’intrecciano ai drammi cittadini, alla deportazione degli ebrei, alla guerriglia, alla malattia degli affetti più cari.