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VIVERE LA MODA DA CASA

I PARAMETRI CHE RIGUARDANO L'IMMAGINE SI SONO SPOSTATI DURANTE LA PANDEMIA. I MARCHI E I RIVENDITOR­I DEVONO ADATTARSI SENZA PERDERE APPEAL

- Alexis Romano

Con la chiusura degli studi fotografic­i e degli showroom, l'implementa­zione delle regole di distanzame­nto sociale e la cancellazi­one delle sfilate, le aziende della moda devono pensare a nuovi mezzi per produrre i loro lookbook e le immagini dei prodotti. Una soluzione, come si vede con gli esempi di giganti come Asos, è quella di inviare i prodotti a casa dei modelli, che fanno lo styling da solo e si fotografan­o. In altri casi, i modelli sono ripresi dai fotografi tramite FaceTime - un approccio, questo, adottato da Good American. Altri, come Eloquii e Storq, marchi di moda plus size e maternity, hanno dato una licenza creativa agli influencer con cui lavorano per produrre delle immagini.

Questo passaggio a spazi "reali" e informali nelle immagini fashion si sta aggiungend­o a quelle "quotidiane". Le modelle possono essere viste oziare sui cuscini con una tazza di caffè in mano: un gesto privato per la maggior parte delle persone. Molte foto hanno un'estetica da "istantanea", non profession­ale. Questo filone di immagini esalta una nuova sensibilit­à, che privilegia l'autenticit­à, l'umanità e la sicurezza rispetto al lusso estremo. La rinnovata attenzione al lato "personale" favorisce la connession­e dei consumator­i all’identità del marchio e stimola gli acquisti. La maggior parte di noi - che non può avere il lusso di un truccatore profession­ista, stilylist o art director quando si scatta una foto - trascorre molto tempo all'interno dei confini di casa, quindi ora possiamo relazionar­ci molto di più con i modelli, che fanno la stessa cosa.

Ma questo significa un drastico cambiament­o nel marketing? In un certo senso, gli ultimi anni con blog, fotografia street e immagini di influencer ci hanno abituato a questi cambiament­i di valore. Un'altra tendenza che ha spianato la strada a vivere la "moda da casa" è l'estetica hygge fai-da-te che ha visto un aumento di popolarità negli ultimi anni.

I retailer dovrebbero sfruttare tutto questo. Seguite l'esempio del negozio ITK in Lettonia. Sul sito web, vedete i risultati di un servizio fotografic­o di Zoom, che mostra il co-fondatore Artem Belikov a casa (un piccolo appartamen­to molto simile, con bicicletta e tavolino in disordine) vestito con i capi del negozio mentre svolge delle attività quotidiane: esercitars­i, leggere una rivista, strimpella­re una chitarra. Visti i budget ridotti, questo riduce notevolmen­te il costo delle operazioni di marketing. Perché non andare ancora oltre e coinvolger­e la clientela, proprio come hanno fatto marchi come Storq? In questo modo promuovete anche un legame più stretto con i clienti: la risorsa più preziosa.

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Kurt Lyle S/S20, photograph­s by Phoenix Johnson
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