IL GUARDAROBA DIGITALE: DALLA CREAZIONE ALL'ARMADIO
LA MODA STA ATTRAVERSANDO UN PERIODO DI DIGITALIZZAZIONE DI MASSA CON UN UNICO OBIETTIVO: SALVARE L'AMBIENTE
Il Covid-19 ha reso più urgente la necessità di una digitalizzazione nella moda, a cominciare dalla fase di progettazione. Così è arrivato Browzwear, un sistema di valutazione in 3D che è stato salutato come la migliore soluzione per una progettazione più rapida, sostenibile ed economica. “Il campionamento fisico tradizionale richiede troppo tempo e materiale durante tutto il processo. Questi [campioni] poi devono essere spediti, il che genera un impatto ambientale sul lungo termine”, spiega a WeAr Avihay Feld, CEO e cofondatore. “Con Browzwear, i capi possono essere modificati con un clic e inviati direttamente agli stakeholder che possono verificarli in digitale, riducendo i tempi per la messa in commercio dell'80%". Per i retailer, i sistemi di progettazione in 3D potrebbero non solo condurre ad una maggiore velocità di ingresso sul mercato, ma anche consentire modifiche e personalizzazioni dei prodotti più rapide, con minori sprechi - e minori tempi di attesa.
WAIR, un prodotto di Fit3D, è pensato per aiutare brand e retailer ad adeguare le loro strategie operative alle taglie dei clienti, assistendo i retailer nella gestione dell’inventario delle taglie così da rendere meno probabili eventuali lacune nell’assortimento e permettere loro di capire in che modo le taglie dei clienti si allineano con il loro inventario disponibile. “I brand non elaborano le loro regole di valutazione e i loro campionari per adattarsi alle taglie dei clienti. Non è così che funziona, e infatti i tassi di reso stanno schizzando alle stelle", afferma il CEO Greg Moore. WAIR stima che il valore dei resi legati alle taglie, per il solo e-commerce, sia pari a 136 miliardi di dollari di utili persi: “Con WAIR stiamo notando una riduzione dei resi del 21%, e questo aiuta i nostri clienti ad aumentare la redditività”.
Piattaforme come JOOR, uno dei principali sistemi di gestione per vendite all'ingrosso, hanno permesso ad aziende di livello mondiale di continuare a vendere durante tutto il periodo della pandemia. “Sia i brand che i retailer si sono resi conto del miglioramento in termini di efficienza e funzionalità che si ottiene con il digitale”, afferma Kristin Savilia, CEO di JOOR. “Anche se le fiere in presenza torneranno, manterranno comunque una componente digitale, grazie alla quale potranno estendere la loro portata a livello globale”. Savilia spiega: “La trasformazione digitale è in linea con gli obiettivi ambientali. Le fiere virtuali generano una riduzione dell'impronta di carbonio e dei rifiuti, come conseguenza della ridotta produzione di campioni”.
Anche i WeAr Digishows hanno aperto il ciclo commerciale ad un pubblico più globale di professionisti del settore. Creando una rappresentazione virtuale in 3D degli showroom e dei negozi al dettaglio, i WeAr Digishows hanno permesso a clienti di tutto il mondo, come Ecoalf e Weatherproof Vintage, di far conoscere i loro negozi e assortimenti - il tutto con semplici videochiamate. Un ovvio vantaggio sia per le imprese che per la sostenibilità.
E per il consumatore finale? Esistono app come Whering che aiutano i clienti ad adottare pratiche di consumo consapevoli digitalizzando il loro guardaroba. “Utilizziamo il machine learning, che permette alle persone di tenere traccia dei capi che indossano di più, di ottenere consigli di stile personalizzati e di acquistare articoli sostenibili", afferma la fondatrice e CEO Bianca Rangecroft. I dati della piattaforma hanno un valore immenso non solo per i consumatori, ma anche per i brand e i retailer, perché permettono loro di capire meglio in che modo i consumatori interagiscono con i prodotti dopo l'acquisto.