CONSIDERAZIONI GENERALI
Rheingold, Weatherproof Vintage
Nella vita, l'unica cosa di cui si può essere sicuri è il cambiamento. La pandemia ha costretto ad un cambiamento che era inevitabile, rendendolo soltanto più veloce. I retailer che già prima della pandemia erano solidi, si sono evoluti e sono diventati ancora più forti. Coloro che invece non lo erano, si sono trovati ad affrontare alcuni problemi prima del previsto. È così che il panorama del retail si è rapidamente ristretto.
Valentini, Penelope Stores
Reinventarsi [dopo la pandemia] è come ripartire da zero: promuovere l'esplosione di capacità creative, trovare nuove modalità di espressione, scegliere tra le nuove tendenze che incontreremo per strada. Confidiamo nell'ottimismo, nei nuovi desideri e nelle nuove esigenze dei consumatori. I nuovi consumatori post-covid.
Bertipaglia, NASTRIFICIO VICTOR
La sostenibilità e la digitalizzazione rappresentano l'unico modo per uscire indenni dalle turbolenze del mercato, rafforzati da alcuni valori aggiunti: di questo si deve tenere conto nel riorganizzare l'industria della moda post-pandemia. Dobbiamo cogliere questa opportunità per crescere attraverso nuove strategie e riaffermare il nostro impegno per un futuro sempre più verde per la moda, rivedendone anche l'organizzazione stagionale.
Moutault, Gruppo CHT
L'industria della moda prima o poi si riprenderà. In questo momento, dobbiamo attenderci un temporaneo aumento della domanda di prodotti tessili, sull'onda dell’entusiasmo generato dal post-pandemia. Ma solo i brand e i retailer con sufficienti scorte a disposizione ne trarranno il maggior beneficio.
Karstad, Polartec
Il covid ha accelerato alcune tendenze che già stavano emergendo tra i Millennial e la generazione Z: per esempio, quella dei consumatori a ricercare pochi prodotti ma di qualità, possibilità di rivendita e abbonamenti. L'esperienza pandemica che abbiamo condiviso sta anche portando in primo piano i temi della sostenibilità e del benessere.