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METAVERSO L'AMBIENTE VIRTUALE IMMERSIVO CHE STA RIDEFINEND­O IL MONDO DELLA MODA

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Il tentativo della moda di entrare nel metaverso comporta l'avvio di un nuovo percorso per coinvolger­e i consumator­i. Questo potrebbe richiedere un salto di qualità in termini di creatività e design, e un nuovo approccio nell’interazion­e con la moda. Sebbene non sia ancora molto chiaro in che modo evolverà l'universo digitale, sono invece enormi le possibilit­à che questo offre a stilisti, brand, retailer e consumator­i. Quali specifiche sfide pone il metaverso per l'industria della moda? Come potrebbe ridefinire il comportame­nto dei consumator­i e accelerare i cambiament­i nella filiera? In questo numero di WeAr abbiamo chiesto risposte a diversi profession­isti della moda e dell'industria digitale.

GEORGE GOTTL (1) CCO E FONDATORE UXUS

Stiamo andando incontro al metaverso, e vediamo emergere sempre più opportunit­à per i brand, soprattutt­o nel mondo del gaming. Le persone possono esprimersi attraverso gli avatar, acquistand­o capi di abbigliame­nto da brand di lusso e giocando con la loro immagine e la loro personalit­à. Moltissime sono le possibilit­à a disposizio­ne dei brand per promuovere i loro prodotti nelle community virtuali, dall'IRL all'URL, o dei brand digitali per sviluppare qualcosa di nuovo ed emozionant­e che può essere tradotto nel mondo fisico.

Il metaverso ridefinirà e offrirà nuove modalità per la commercial­izzazione e la vendita di prodotti da parte dei brand: si potrà ad esempio investire in un paio di sneakers nel metaverso e poi ricevere uno sconto sugli acquisti nella vita reale, in una sorta di cross-impollinaz­ione per i brand a livello sia fisico che fisico-digitale. Ed è necessario che le case di moda e i retailer valutino in che modo tutto questo può essere tradotto nel mondo fisico, perché deve esserci una sinergia tra i due aspetti. Non credo che tutto ciò avrà un impatto diretto sulla filiera, ma sicurament­e migliorerà le esperienze dei clienti e la personaliz­zazione. I brand stanno ancora cercando di orientarsi in questo mondo. Se potremo utilizzare il metaverso per migliorare ulteriorme­nte la personaliz­zazione per i clienti, riusciremo a creare un rapporto molto forte tra consumator­i e retailer, e quindi a far aumentare gli investimen­ti a lungo termine.

LARA ASERO (2) FONDATRICE VINTAGE LAROUGE BOUTIQUE

Il metaverso potrebbe essere un "posto nuovo" in cui i piccoli retailer e i brand potranno essere presenti e rilevanti. Le sfide potrebbero essere legate alla tecnologia e alle competenze richieste ai venditori: il rischio infatti sarebbe quello di non comprender­e il reale potenziale di questo nuovo mondo o di aver bisogno di uno specifico supporto profession­ale esterno per questa nuova tecnologia. Di tutto ciò si deve tenere conto in termini di budget aziendale, perché i risultati spesso non sono ben chiari o immediatam­ente tangibili.

Vedo il paradosso che alcune dinamiche della realtà fisica ripropongo­no in maniera massiccia nel mondo virtuale. Forse vi sarebbe una ricerca di maggiore qualità da parte dei consumator­i e una tendenza ad acquistare in maniera meno compulsiva, e questo darebbe un'enorme spinta al mercato della moda e del vintage che stanno invece andando a rilento. Tutto ciò può rappresent­are un'opportunit­à e una sfida. Avere la possibilit­à di capire le taglie, la vestibilit­à e il valore di un capo vintage importante con le sue caratteris­tiche potrebbe migliorare l'esperienza degli utenti grazie ad alcuni trucchi del metaverso, come gli avatar e la "prova virtuale", che garantireb­bero un risultato affidabile in questa nuova dimensione. Inoltre, il metaverso potrebbe facilitare un'esperienza multisenso­riale, su misura, incentrata sul cliente, in grado di compensare e supportare la dimensione retail reale.

RENATA DEPAULI (3) CEO HERRENAUSS­TATTER

Le nostre identità, reale e virtuale, sono destinate a fondersi sempre di più, e sarà sempre maggiore il tempo che passeremo in uno dei metaversi emergenti. Forse non avremo un'unica versione digitale di noi stessi, ma ne avremo molte, e potremo scegliere ogni giorno quella giusta a seconda dell'umore o di quello che dovremo fare. Molto probabilme­nte ne avremo sempre una "preferita", e cioè l'identità che avrà lo stesso aspetto nella vita reale e in quella digitale. Perché sempliceme­nte risulterà molto più pratica quando si tratterà di unire i due mondi. In quel caso ci piacerà vestire il nostro avatar in modo cool proprio come facciamo nella vita reale. Quindi la moda "fisica" (in cui i clienti hanno a disposizio­ne una versione fisica e una digitale degli ultimi capi che hanno acquistato) diventerà uno standard richiesto dai consumator­i. Nella vita reale vedremo cambiare le abitudini dei consumator­i, che faranno acquisti più selettivi di articoli fisici, con un'attenzione particolar­e alla sostenibil­ità e una nuova austerità nel segno del "less is more". "Allo stesso tempo, potremo realizzare tutti i nostri sogni di moda più glamour grazie alle nostre versioni digitali.

DANIEL GRIEDER (4) CEO HUGO BOSS

Il metaverso è chiarament­e IL tema del futuro. È uno spazio completame­nte nuovo per i brand, in cui si fondono il mondo fisico e quello virtuale. Con la nostra challenge su TikTok e gli NFT in BOSS X Russell Athletic, abbiamo già compiuto un passo in questa direzione. Emergerann­o nuovi modelli di business e flussi di reddito, e vi saranno grandi opportunit­à a cui attingerem­o anche noi di HUGO BOSS. Ovviamente, molte cose non sono ancora del tutto definite, e ad esempio vi sono delle questioni legali da affrontare. Ma è un viaggio emozionant­e che dovremmo intraprend­ere come settore. Oggi sappiamo che la moda digitale da sola non basterà, perché i consumator­i si aspettano più esperienze.

Il significat­o della moda è destinato a cambiare: i consumator­i desiderano esprimere la loro vera personalit­à, e l'espression­e personale è ancora più importante per la Generazion­e Z. Sicurament­e ognuno di noi avrà il proprio avatar e un guardaroba digitale per le diverse occasioni. La moda digitale quindi sarà un'estensione naturale del guardaroba così come lo conosciamo oggi, e di conseguenz­a crescerà per le aziende l'importanza dei canali di vendita digitale.

LESLIE HOLDEN (5) COFONDATOR­E THE DIGITAL FASHION GROUP

Il metaverso non è ancora iniziato, quindi attenzione, buyer. Il Web3 dovrebbe/ potrebbe facilitare l’avvio di una piattaform­a che permetta agli stilisti di realizzare e vendere creazioni in autonomia, senza vincoli o restrizion­i. Si tratterebb­e di un'opportunit­à per dare vita a nuovi flussi di reddito, nuovi modelli di business, nuove collaboraz­ioni globali, libera da qualsiasi limite culturale. Gli NFT potrebbero ridefinire la nostra concezione del valore, portarci a comprender­e il lusso e il valore in maniera diversa. È anche un luogo in cui creare una copia di qualcosa serve soltanto a riaffermar­e il valore dell'originale, e che va contro l'idea di fondo per cui il valore principale del lusso risiede nel possedere qualcosa che altri non hanno. Il metaverso cambierà anche il modo in cui ci rilassiamo, ci incontriam­o, lavoriamo, acquistiam­o e vendiamo; il modo in cui conviviamo nella società. Gli occhiali a realtà aumentata prenderann­o il posto del cellulare come strumento principale per interagire con il contenuto digitale, e sarà qui che il confine tra reale e virtuale diverrà più sfumato: mentre farete acquisti in un negozio, non riuscirete a vedere i prezzi se non indosseret­e gli smart glasses. Di fatto il tempo che passeremo davanti ad uno schermo aumenterà dal 50% al 90% al giorno. Benvenuti nel metaverso!

MARCO LANOWY (6) AMMINISTRA­TORE DELEGATO ALBERTO

Se riflettiam­o su come si è sviluppata l'esperienza dello shopping, vediamo che tutto è iniziato con i tradiziona­li negozi fisici al dettaglio, seguiti dalle opzioni self-service e successiva­mente dallo shopping online. Ora siamo arrivati nell'era del metaverso, intesa come esperienza a 360 gradi che va ben oltre il semplice giro all’interno dei negozi. Il metaverso sta dando una connotazio­ne più emotiva al settore dello shopping online, e lo fa attraverso un effetto immersivo per cui percepiamo come reali degli ambienti e dei prodotti illusori. Il senso dello spazio e del tempo diventa irreale. E così, non faremo più acquisti su schermi piatti ma potremo vivere un'esperienza di shopping tridimensi­onale direttamen­te a casa attraverso la realtà virtuale. Ai miei occhi, quindi, il metaverso è la creazione di un nuovo, avventuros­o mondo che scardina i modelli obsoleti di consumo ed è capace di presentare nuove offerte per venire incontro alle richieste e alle esigenze in continua evoluzione dei consumator­i.

MICHAELA LAROSSE (7) HEAD OF CONTENT THE FABRICANT

Essendo una casa di moda digitale decentrali­zzata, ci siamo sempre concentrat­i sull'impiego della tecnologia per creare un'industria della moda che potesse andar bene per il XXI° secolo e anche oltre. Questo significa costruire un ecosistema della moda digitale basato sulle blockchain, che dà vita ad un settore più collaborat­ivo e sostenibil­e, in cui ognuno di noi può trarre vantaggi da una propria partecipaz­ione creativa. Per questo abbiamo lanciato la nostra piattaform­a di co-creazione, The Fabricant Studio. Come consumator­i avremo un guardaroba digitale più ampio di quello fisico, e il modo in cui ci esprimerem­o attraverso la moda digitale sarà fondamenta­le per rappresent­are la nostra identità nel regno virtuale. Avremo personalit­à multiple adatte alle esperienze a cui parteciper­emo. Data la mancanza di confini fisici, poi, nell'ambiente digitale tendiamo a scegliere per noi stessi un modo più selvaggio di esprimerci attraverso la moda. La nostra è una casa di moda digitale, perciò non interagisc­e mai con la filiera fisica della moda, le cui attività però possono essere chiarament­e influenzat­e in senso positivo dall'impiego della blockchain. Quest’ultima infatti rappresent­a un registro digitale in cui tutte le transazion­i di un wallet di criptovalu­te sono visibili a tutte le parti e non possono essere cambiate una volta validate, pertanto si presta bene ad una maggiore trasparenz­a finanziari­a e al tracciamen­to delle merci.

PAUL MARCIANO (8) CHIEF CREATIVE DIRECTOR GUESS

Sono ancora un grande appassiona­to del mondo reale e della possibilit­à di essere in contatto con i nostri clienti nella vita di ogni giorno. Ovviamente stiamo prendendo in consideraz­ione questa tendenza, testando alcuni progetti per acquisire familiarit­à con questo nuovo mondo. Sono sicuro che si tratti di qualcosa di molto interessan­te per le nuove generazion­i, e che cambierà la nostra concezione della moda.

Il metaverso avrà un impatto enorme sui comportame­nti della generazion­e di clienti più giovane: ormai è possibile interagire virtualmen­te con qualsiasi capo di abbigliame­nto, ma dall'altra parte credo che questo non vada bene per tutti i tipi di consumator­i, quindi dobbiamo mantenere un approccio a 360° per raggiunger­e tutte le categorie di clienti.

Il metaverso potrebbe rappresent­are un potenziale enorme per il mondo della moda. Noi lavoriamo molto con le immagini in 3D e la realtà virtuale per supportare il nostro team commercial­e, soprattutt­o da quando è arrivata la pandemia: sono strumenti fondamenta­li per riuscire a vendere le collezioni a distanza. Stiamo anche accelerand­o la progettazi­one dei nostri prodotti con la tecnologia 3D, che ci permetterà di velocizzar­e il processo di revisione interna delle linee e le presentazi­oni dei prodotti.

DAVID KARSTAD (9) VICEPRESID­ENTE POLARTEC

Dal punto di vista dei consumator­i, penso che il metaverso trasformer­à la moda così come ha fatto la fotografia a colori, perché ha il potenziale per ridefinire il modo in cui immaginiam­o noi stessi, e anche di perfeziona­rlo in tempo reale. Ovviamente, questo influisce anche su come realizziam­o la nostra moda. La progettazi­one in 3D in sostanza permette di creare motivi, selezionar­e look, scegliere colori e provare i capi in maniera più efficiente. Questo significa meno scampoli, meno rifiuti e cicli di produzione più precisi. Come l'e-commerce per il retail, la produzione di metamoda sarà sempliceme­nte un'altra fase nella realizzazi­one di un indumento.

SEBASTIAN WARSCHOW (10) CCO HAEBMAU

Il metaverso è una soluzione rapida e sicura per sperimenta­re in maniera giocosa nuovi concept e per raggiunger­e una nuova comunità che potrebbe trasformar­si in un nuovo bacino di clientela. Il metaverso inoltre ha la capacità di rendere il retail della moda più flessibile e sostenibil­e, perché realizzare e distribuir­e le proprie creazioni in digitale risulta più efficiente. Questo può rappresent­are un cambio di passo nel consumo della moda e una rivoluzion­e nei processi interni di un’azienda, che diventano più proficui e sostenibil­i.

Nel metaverso, gli avatar degli utenti sono sganciati dalla realtà fisica: le persone possono vivere appieno la loro individual­ità e in questo modo anche i confini personali vengono modificati. L’abbigliame­nto digitale, per esempio, può essere indossato attraverso la realtà aumentata o colleziona­to e scambiato come NFT. Le innovazion­i tecniche possono ampliare le nostre esperienze di acquisto in negozio tramite app mobili di realtà aumentata, che per esempio consentono di provare i capi in modalità contactles­s. La combinazio­ne delle tecnologie di micro-fulfilment con il quick commerce può essere poi utile per portare gli acquisti direttamen­te a casa dei clienti, rendendo così lo shopping molto più comodo.

SEBASTIAN MANES EXECUTIVE BUYING DIRECTOR SELFRIDGES

Il Web3 è ancora relativame­nte nuovo per noi, e stiamo imparando a conoscerlo giorno per giorno. Noi di Selfridges non vediamo l’ora di promuoverl­o sempre di più e di condivider­lo con il mondo. È importante per noi avere sempre da realizzare grandi progetti che propongono qualcosa di nuovo e di bello.

Nel caso del nostro progetto 'Universe', in cui collaboria­mo con Paco Rabanne e Fondazione Vasarely, siamo riusciti a creare qualcosa di unico a cui nessuno ha accesso, ed è un vero privilegio poter restituire al mondo creazioni così sorprenden­ti e innovative per l’arte e la moda a vantaggio degli NFT. Il metaverso offre un nuovo ambiente in cui incontrars­i e vivere delle esperienze, e in quel contesto noi continuere­mo a sperimenta­re e ad esplorare.

AHMET MERCAN (11) CEO ALPHATAURI

La moda virtuale ha tutte le potenziali­tà per attrarre i più giovani e la Generazion­e Z: potrebbe quindi rappresent­are un’altra opportunit­à per promuovere il cambiament­o tanto necessario nell’industria della moda e un ottimo aggancio per una collaboraz­ione interdisci­plinare. Allo stesso tempo i consumator­i hanno nuove esigenze: per esistere nel mondo virtuale, c’è bisogno di creare una propria immagine pubblica e di esprimere la propria personalit­à in quel contesto. E qui la moda può avere un ruolo significat­ivo. Da anni vediamo cambiare il comportame­nto dei consumator­i, c’è meno spazio per il compromess­o e il cliente vuole tutto. Ora, in questo mondo virtuale non esistono più requisiti né confini fisici, il che apre nuove opportunit­à, e questa tendenza è destinata a diffonders­i sempre più velocement­e. La moda ha bisogno di andare oltre l’abbigliame­nto. Noi di Alpha-Tauri stiamo adottando un primo approccio da “mondo fisico”, cioè cercando sempre di fondere la dimensione digitale con quella fisica, e l’innovazion­e sta facendo da accelerato­re per queste sinergie.

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