SPECIALE CASE DI CAMPAGNA
Imparare a recuperare le case di campagna a metà tra conservazione e innovazione. Per valorizzare le strutture ma arricchirle di comodità.
IL RECUPERO DELLE CASE DI CAMPAGNA RICHIEDE UN OCCHIO CONSERVATIVO E INNOVATIVO, CHE SAPPIA VALORIZZARE STRUTTURA, NATURA E CREARE LA COMODITÀ CHE UN TEMPO MANCAVA A QUESTI LUOGHI
Il fascino della domenica con gli amici nella casa di campagna, magari con qualche scomodità poetica, potrebbe aver iniziato il suo lento declino. Oggi i casolari isolati tornano a essere luoghi di residenza e, in alcuni casi, anche sede di smart workers. Ecco allora che la “poetica inefficienza” deve lasciare spazio a funzionalità e comfort. Questi e altri elementi sono da tenere a mente in un recupero di una struttura di campagna; ne abbiamo parlato con l’architetto Nicola Brenna, dello studio wok. Rapportarsi a un edificio preesistente vuol dire «affrontare dei vincoli che possono essere sfruttati in maniera positiva, perché si instaura un dialogo tra il gesto dell’architetto e l’esistenza della struttura». Una delle priorità è «cercare di preservare l’identità della struttura e dei materiali originari, riportandoli alla luce. È necessario instaurare un dialogo spaziale e materico tra la storia dell’edificio e gli innesti contemporanei». Far rivivere facciate in pietra celate da intonaci; scoprire travi nascosti; lavorare sulla copertura; aprire finestre in case che, per mantenere la freschezza, tendevano ad averne poche: il tutto «facendo un lavoro di ricerca e ponendo un’attenzione speciale al territorio e al paesaggio circostanti nell’impiego dei materiali e nelle scelte progettuali». La conservazione influenza anche la scelta sugli impianti, per i quali è bene farsi consigliare da un esperto: se c’è un pavimento originario da preservare saranno preferibili stufe, caminetti e caldaie, anche a biomassa, pompe di calore; altrimenti si può scegliere un riscaldamento a pavimento. Le necessità moderne potrebbero influire, poi, su alcune scelte strutturali: le ampie cucine in cui fare una vita comunitaria, tipiche della campagna, per esempio, potrebbero dover lasciare spazio a cucine più piccole, per poter ritagliare più spazi, per avere anche angoli privati, come uno studio. A proposito, una riflessione sulla connessione internet è d’obbligo: se il luogo dovesse essere molto isolato, si può pensare a una versione satellitare. Non dimentichiamo di valorizzare la natura: un bell’albero di magnolia, per esempio, «può diventare l’elemento focale verso cui puntano tutte le aperture della casa». Se la struttura non dispone di un porticato, si possono aggiungere pergole e ricavare spazi per vivere l’esterno e, perché no, anche lavorarci. In campagna, insomma, la quotidianità diventa poetica; e con una piscina e una zona convivialità, torneranno in auge anche le domeniche con gli amici.