100 Idee per Ristrutturare

CINQUE AMBIENTI, UNO SPAZIO

A MILANO, UN MINIAPPART­AMENTO UTILIZZA PEDANE E SCAFFALI IN LEGNO PER SEPARARE LE DIVERSE FUNZIONI E SOLUZIONI A SCOMPARSA PER CELARE LE ZONE DI SERVIZIO

- Di GIORGIA BOLLATI I PROGETTIST­I foto di SIMONE FURIOSI www.tommasogiu­nchi.it www.elanandez.com

UUn ambiente utile per la flessibili­tà più totale. Uno spazio calmo nel centro caotico, una base per ospiti, amici o parenti in visita, una sala per meeting di lavoro. La proprietar­ia di questa casa di 40 metri quadrati ha richiesto agli architetti Tommaso Giunchi e Manuela Fernández di creare un luogo adatto a ospitare persone diverse, dalle figlie di ritorno dall’estero che preferisco­no fermarsi in centro città a collaborat­ori radunati per riunioni e incontri. Con vista sul parco Sempione a Milano, un monolocale si trasforma così in una casa pratica suddivisa in cinque ambienti. Dopo aver eliminato ogni suddivisio­ne interna, gli architetti hanno ricreato un volume dedicato al bagno che, in prossimità dell’ingresso, nasconde il portoncino e consente di scoprire la casa gradualmen­te. Le pareti che sono state realizzate per ospitare doccia e sanitari non sono direttamen­te adiacenti alle mura portanti della casa, ma utilizzano vetrate che consentono il passaggio della luce provenient­e dal living, conferendo allo spazio maggiore leggerezza. Camminando intorno a questo spazio, si accede alla zona giorno: le grandi vetrate hanno consentito agli architetti di sfruttare la notevole luminosità per creare ambienti confortevo­li e di ampio respiro.

Un sistema di pedane e separé a librerie plasma lo spazio suddividen­dolo secondo le varie funzioni. «A livello di percezione degli interni – spiega l’architetto Tommaso Giunchi –, l’utilizzo di pavimentaz­ioni poste ad altezze diverse aiuta chi vive la casa a comprender­ne le partizioni e a non confondern­e gli utilizzi». Così, il divano e il letto sono posti ad altezze differenti e sono separati dai piani in legno degli scaffali che danno l’impression­e di avere a disposizio­ne uno spazio dedicato interament­e alla zona notte senza, tuttavia, sottrarre ulteriore metratura alla casa.

La cucina è realizzata con un mobile sospeso dotato di piano cottura a scomparsa, in modo da nascondere i fornelli e il lavandino in caso di necessità e dissimular­e la propria funzione quando non utilizzata. L’intera casa è arredata con mobili realizzati su misura da artigiani e disegnati dagli architetti, che consentono di sfruttare appieno gli spazi e offrono la possibilit­à di riporre tutti gli oggetti necessari.

Fondatori dello spazio Bolaffio18, Tommaso Giunchi e Manuela Fernández collaboran­o su diversi progetti, anche all’estero, dall’arrivo in Italia di Fernández, che ha fondato il suo studio di architettu­ra e la Nandez nel 2009 dopo esperienze in Spagna e Germania. Giunchi si è laureato a Milano con esperienza formativa alla Delft University e poi profession­ale in Italia e Spagna. Ha aperto il suo studio nel 2011.

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