Tra le pareti, la Natura
CERVELLO E SENSI UMANI SONO LEGATI ALLA NATURA: ALLORA PROGETTARE SECONDO IL BIOPHILIC DESIGN TUTELA IL BENESSERE PSICO-FISICO E SODDISFA IL SENSO ESTETICO DELLE PERSONE
Innata, ma non istintiva. La biofilia è una predisposizione genetica che tutti possediamo, ma che dobbiamo stimolare ed educare. Significa “amore per la vita” ed è definita dal biologo Edward O. Wilson come la tendenza innata dell’essere umano a concentrare la sua attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le circonda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente. «Nella nostra evoluzione abbiamo trascorso il 99,9% del tempo a contatto con la Natura – spiega la biophilic design consultant Bettina Bolten -. La fisiologia e la psicologia umana sono ancora adattate ai suoi stimoli e più riusciamo a sincronizzare i ritmi di vita odierni con quelli della Natura e maggiore è la sensazione di comfort e benessere che possiamo provare». Se la maggior parte della nostra giornata si svolge in uno spazio chiuso, allora, anche l’architettura e il design rivestono un importante ruolo nella ricerca di questo antico contatto. Biophilic design e rapporto architettura-natura. Non basta aggiungere piante per realizzare una casa biofila. «L’obiettivo del biophilic design – prosegue Bolten - è realizzare ambienti artificiali inserendo nel progetto le caratteristiche della Natura per renderlo consono all’innata biofilia umana. Un ambiente
biofilo accelera il processo di rigenerazione dell’attenzione e rende il pensiero più chiaro, mentre sul piano emotivo favorisce il recupero dallo stress». La progettazione biofila si integra agli approcci architettonici sostenibili così da tutelare, insieme, l’ambiente e il benessere dell’uomo. Costruire e ristrutturare con
la biofilia. Dall’architettura all’urbanistica, ogni progetto può seguire i principi del biophilic design. Non solo per le nuove costruzioni, ma anche per il rinnovamento dell’esistente. L’iter burocratico da seguire è lo stesso di una ristrutturazione tradizionale. Insieme a interventi strutturali, molti sono gli aspetti su cui è possibile agire. «Per ogni progetto – conclude Bolten -, è fondamentale consultare un esperto che studi il contesto in cui l’edificio è inserito, l’esposizione della casa, i materiali, le tecniche e gli impianti usati. Che capisca se sono già presenti aspetti biofili e come questi possono essere implementati. Che comprenda i desideri e le esigenze biologiche e psicologiche del committente, perché ognuno di noi è diverso e ha biofilia propria e unica». Insieme al design, rivestono un importante ruolo nella progettazione anche, per esempio, la luce naturale e la presenza di odori o di suoni.
01 favorire la presenza della luce naturale, anche abbinata all’illuminazione artificiale
02 progettare l’illuminazione artificiale secondo il nostro ciclo circadiano
03 creare uno spazio che trasmetta la sensazione di protezione e di controllo
04 preferire viste libere verso altri ambienti della casa e verso l’esterno
05 favorire la ventilazione naturale con finestre apribili e altre aperture
06 in maniera artificiale, favorire il ricambio d’aria con VMC e ridurre i COV
07 inserire piante nell’ambiente interno e in quello esterno studiandone le caratteristiche
08 ove possibile, progettare sistemi di verde a parete o rivestimenti per il tetto
09 inserimento di natura simbolica o indiretta (ad esempio immagini, dipinti o carte da parati)
10 trovare un equilibrio tra ordine e complessità, per non annoiare né sovraccaricare i sensi
11 usare i colori vivaci della natura, come quelli di tramonti, arcobaleni e acqua scintillante
12 evitare o isolare fonti di rumore e valorizzare o inserire suoni della natura non ritmici
13 impiegare materiali naturali dalle finiture tattili stimolanti e naturali
14 prestare attenzione agli odori fastidiosi o dannosi emessi da materiali e finiture