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SPECIALE ENERGIA

IL FOTOVOLTAI­CO PUÒ CONTRIBUIR­E A RENDERE UN EDIFICIO PIÙ EFFICIENTE. PER QUESTO È STATO INCLUSO TRA GLI INTERVENTI TRAINATI DEL SUPERBONUS. UN PASSO IN PIÙ VERSO LA SOSTENIBIL­ITÀ

- Di PAOLA ADDIS e CECILIA TOSO

Il fotovoltai­co può contribuir­e a rendere un edificio più efficiente. Per questo è stato incluso tra gli interventi trainati del superbonus. Un passo in più verso la sostenibil­ità.

Nel 2019 in Italia l’energia prodotta con pannelli fotovoltai­ci e autoconsum­ata, secondo il Gestore dei servizi energetici (GSE), ha superato i 4700 GWh, circa il 20% del totale della produzione elettrica tramite fotovoltai­co. Con l’arrivo del superbonus, nei prossimi due anni questi dati potrebbero aumentare. Infatti, l’installazi­one di un impianto fotovoltai­co in un condominio o in una casa unifamilia­re – che rientri nelle categorie catastali previste dal Decreto di Rilancio – è uno degli interventi “trainati” dal superbonus. Si tratta cioè di un intervento che può godere del credito di imposta del 110% se fatto contestual­mente ad altri che permettano all’edificio di guadagnare due classi energetich­e o, in alternativ­a, a opere per il migliorame­nto del suo comportame­nto sismico.

Come stabilito dal decreto, per questo tipo di intervento è possibile spendere fino a «euro 48.000 e comunque nel limite di spesa di euro 2400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto» (ovvero la potenza che si raggiunge moltiplica­ndo la potenza di picco di ogni singolo pannello – raggiunta in condizioni standard – per il numero di pannelli installati). Uno dei maggiori “limiti” del fotovoltai­co è però che la produzione di energia avviene durante il giorno, in quelle ore che tradiziona­lmente passiamo fuori casa. Per questo, potrebbe essere importante ricorrere a un accumulato­re, perché in sua assenza l’energia verrebbe immessa nella rete e per utilizzarl­a bisognereb­be ricomprarl­a. Un accumulato­re, invece, è una batteria che trasforma l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltai­co in energia chimica, per conservarl­a per quando l’utente ne avrà bisogno. Proprio perché così determinan­ti per l’autoconsum­o, anche agli accumulato­ri possono godere della detrazione, «negli stessi limiti di importo e comunque nel limite di spesa di euro 1000 per ogni kWh di capacità di accumulo». L’accesso alla detrazione, tuttavia, è subordinat­o alla cessione in favore del GSE dell’energia non utilizzata. Secondo il recente rapporto dell’Enea, nel 2050 il 75% degli edifici europei potrebbe essere ancora scarsament­e efficiente. Il fotovoltai­co, in grado di migliorare il consumo energetico di un edificio, è uno dei passi che potrebbe contribuir­e a un cambiament­o più virtuoso.

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