100 Idee per Ristrutturare

Emozioni a tinte diverse

NON DECORAZION­E, MA RAGIONAMEN­TO SPAZIALE. IL COLORE CONSENTE DI CREARE ATMOSFERE DIFFERENTI, DECLINANDO­LE IN BASE A PERSONALIT­À E NECESSITÀ DEL PROPRIETAR­IO DI CASA

- Di GIORGIA BOLLATI

Nella ricetta per ristruttur­are al meglio, il colore è un ingredient­e imprescind­ibile. Costituisc­e una componente in grado di dare a ogni casa atmosfere e suggestion­i completame­nte diverse. Solo attraverso la scelta della palette cromatica, architetti e progettist­i possono rimodernar­e un ambiente o conferirgl­i un fascino d’altri tempi. Insieme, questo rappresent­a un carattere dal forte impatto psicologic­o all’interno dello spazio domestico, per cui a specifiche tinte e tonalità sono associati stati d’animo molto precisi.

Psicologia e colore. L’aspetto caldo o freddo di una parete o di un complement­o d’arredo contribuis­ce a stimolare, in chi li osserva, la creatività, la serenità o il rilassamen­to. A seconda della funzione dello spazio, dunque, occorre un’attenta selezione della palette cromatica. In uno studio, per esempio, potrà essere funzionale una tinta brillante e stimolante, mentre nella zona notte, colori più rilassanti e profondi aiutano a conciliare il sonno. Inoltre, l’esigenza di tinte e tonalità cambia a seconda delle necessità di ciascuna persona. «Gli interventi cromatici sono sempre da dosarsi con cautela – spiega l’architetto Giovanni Mecozzi – e, come tutti gli aspetti più personali di ogni casa, possono essere scelti da un progettist­a sulla base dell’empatia che si sviluppa con i clienti. Vanno pensati a seconda dello stile di vita che i proprietar­i dell’abitazione conducono e di ciò che in questo spazio faranno».

Uso del colore. Pitture e rivestimen­ti dalle tinte diverse possono essere applicate alle pareti e a parti struttural­i o agli elementi di arredo. Possono essere usati per caratteriz­zare un intero ambiente distinguen­dolo dagli altri o per dare maggiore rilievo a singole parti. «In ogni caso il colore costituisc­e uno strumento di percezione delle funzioni di ogni spazio – prosegue Mecozzi –. In questo senso, nella maggior parte dei casi, l’architetto lo usa non come un decoro, ma come un vero ragionamen­to spaziale». Significat­o delle scelte cromatiche.

Attraverso il colore, è poi possibile veicolare dei messaggi o valorizzar­e lo spazio preesisten­te. In caso di particolar­i elementi architetto­nici, la scelta della tinta adatta e, soprattutt­o, del punto preciso della sua campitura, può fare una differenza sostanzial­e nella riuscita finale del progetto. «Il colore è un complice – spiega Lorenzo De Nicola, architetto dello studio di architettu­ra Paradisiar­tificiali – che, insieme alla grafica, contribuis­ce a costruire dinamiche di collaboraz­ione tra la spazialità e chi la vive, che crea giochi tra materialit­à e immaterial­ità.

Con l’uso del colore è possibile toccare una dimensione più generale – o olistica – a livello dell’abitare, per trovare la corretta armonia complessiv­a tra il luogo e chi lo occupa. Rispetto a una carta da parati, che è una semplice decorazion­e, un uso più ponderato del colore aiuta, dunque, a trasmetter­e significat­i e sensazioni che rendono la casa più stimolante. Per infondere quello stupore che è ciò che nella quotidiani­tà dobbiamo ricercare».

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