SPECIALE AMPLIAMENTI E SOPRAELEVAZIONI IN LEGNO
GLI AMPLIAMENTI OGGI SONO MOLTO RICHIESTI, MA COME INTERVENIRE SU UN EDIFICIO ESISTENTE E CON CHE MATERIALI? IL LEGNO SI PRESENTA COME RISORSA FONDAMENTALE, RICCA DI PREGI E FLESSIBILITÀ
«Oggi l’orientamento generale della pianificazione urbana, non prevede più la costruzione di nuove aree insediative ma promuove il recupero del patrimonio edilizio esistente. Sono quindi sempre più frequenti le ristrutturazioni e l’adattamento degli edifici alle mutate esigenze della vita contemporanea. In quest’ottica si inseriscono, e sono sempre più richiesti, gli ampliamenti e le sopraelevazioni» racconta l’architetto Dario Castellino. Si sceglie quindi di aggiungere una nuova volumetria all’edificio esistente, inserendola come sopraelevazione o come ampliamento laterale.
Il nuovo volume deve interagire in maniera corretta con quello esistente e avere elementi strutturali indipendenti, per non creare scompensi, soprattutto in caso di sisma. L’ampliamento deve essere immaginato come una vera e propria opera di architettura; per questo «è fondamentale coinvolgere fin dalle prime fasi di progetto un architetto – spiega Castellino –, che poi dialogherà con ingegneri strutturisti e impiantisti, affinché il volume aggiunto abbia un suo carattere ben distinto ma sia in armonia con l’esistente». Non si lavora infatti “in stile” ma in sapiente equilibrio, pensando che il risultato finale sarà una nuova architettura, figlia del nostro tempo.
Oggi, per esempio, la scelta del materiale da utilizzare è un tratto fondamentale, e le caratteristiche del legno lo rendono tra quelli preferiti. «Il legno in questi ultimi anni sta avendo un enorme successo. Ha infatti molte qualità, come la leggerezza, la facilità di trasporto e di manovrabilità. Le macchine di taglio a controllo numerico e i sistemi di modellazione 3D oggi riescono a creare strutture in legno molto complesse che si possono montare – ed eventualmente anche modificare – direttamente in cantiere». Aggiunge Castellino: «mi piace lavorare con il legno nelle sopraelevazioni perché ha un peso specifico basso che limita molto i sovraccarichi sulle strutture esistenti, è anche ecologico, isolante, non crea ponti termici, resiste agli incendi e non si deforma facilmente; in fase di computazione, poi, è facile prevederne i costi e i tempi di montaggio. Ultimamente stiamo lavorando anche con il legno massiccio a chilometro zero tagliato nelle foreste vicino a noi. È un primo passo per riattivare filiere del legno locale interrotte da tempo e che possono creare nuova economia».