LUOGHI DA RISCOPRIRE
AFFASCINANTI E OGGI ANCHE CONFORTEVOLI. LE CASE DI CAMPAGNA RISERVANO SORPRESE INFINITE E POSSONO ESSERE IL LUOGO PERFETTO PER CONCILIARE RELAX, IMMERSIONE NELLA NATURA E LAVORO
Dare nuova vita a una casa di campagna può essere un’esperienza di riscoperta incredibile. Sia nel quotidiano sia durante la sua ristrutturazione, valorizzando il passato e il presente. Si scopre che spesso, per esempio, l’involucro edilizio non è in linea con le richieste energetiche di oggi, che talvolta sono però compensate da un orientamento perfetto, frutto del sapere contadino. E poi si scoprono fregi da conservare, materiali da rigenerare… Si impara a cercare il perfetto equilibrio tra fascino e comfort, trattando l’edificio come se fosse un’auto d’epoca, come spiega l’architetto Sergio de Gioia, dello studio MIDE.
«Gli spessori murari di queste abitazioni spesso non sono più adeguati alle esigenze energetiche contemporanee, che hanno limiti più restrittivi. Così come si trattava di edifici più “deboli”, che ora vanno adeguati da un punto di vista sismico». Oggi per favorirne il recupero ci sono numerosi incentivi, ma «bisogna trovare le strategie adeguate di isolamento. Nella maggior parte dei casi è quasi d’obbligo intervenire dall’interno» spiega de Gioia «quando le superfici murarie sono fortemente identitarie. Nelle facciate talvolta si leggono persino manomissioni delle epoche successive da conservare».
Ma ciò non significa che si debba rinunciare all’efficienza: «Quando non si può agire sull’esterno si può isolare dall’interno e potenziare l’aspetto tecnologico, lavorando sugli impianti». E, perché no, investire in domotica, per rendere una casa accessibile in ogni momento, programmando le accensioni affinché abbia il giusto tempo per scaldarsi o rinfrescarsi.
E per l’umidità? «Quando si va a implementare la fondazione, si può cogliere l’occasione per utilizzare dei calcestruzzi molto performanti dal punto di vista dell’isolamento idrico, oppure utilizzare le iniezioni di resine impermeabilizzanti all’interno delle murature» racconta de Gioia.
Infine, le case di campagna si vivono soprattutto all’esterno: è per questo che «c’è sempre più attenzione alla progettazione di spazi verdi». Anche qui, la tradizione contadina arriva in soccorso: laddove ci sono antiche pergole e ombreggiamenti sarà sicuramente il posto migliore per pensare a una postazione relax e, perché no, anche di lavoro.
FASCINO DI LUCE
NELLA CAMPAGNA BERGAMASCA L’EX FIENILE DI UN CASALE RURALE CON LA CORTE A U È STATO OGGETTO DI UNA RISTRUTTURAZIONE DA PARTE DELL’ARCHITETTO EDOARDO MILESI. NEL RISULTATO, CASCINA NUOVA,
SI È RAGGIUNTO UN AFFASCINANTE EQUILIBRIO TRA LA CONSERVAZIONE DI ALCUNI ELEMENTI ARCHITETTONICI ORIGINALI E LA REINTERPRETAZIONE CONTEMPORANEA DI ALTRI. MATERIALI ORIGINALI, COME IL LEGNO LASCIATO ALLA SUA NATURALE OSSIDAZIONE
E I MATTONI DELLE VOLTE A VISTA, INTERAGISCONO CON NUOVI INSERIMENTI IN VETRO E ACCIAIO. LA SENSAZIONE CHE NE EMERGE
È DI CALORE E ACCOGLIENZA, ANCHE GRAZIE ALLE GRANDI FINESTRE CHE SI AFFACCIANO
SUL GIARDINO, CHE PERMETTONO UN’AMPIA ILLUMINAZIONE NATURALE DELL’AMBIENTE DI 500 MQ.
LO SPAZIO È COSÌ COMPOSTO: AL PIANO INFERIORE, UNA GRANDE ZONA LIVING IN OPEN SPACE CON LA CUCINA E, AL PIANO SUPERIORE, DA TRE CAMERE DA LETTO CON TRE BAGNI. www.archos.it