100 Idee per Ristrutturare

Vivere in altezza

CASE PICCOLE O ABITAZIONI DAI SOFFITTI ALTI: UN SOPPALCO CONSENTE DI FRUIRE AL MEGLIO DELLO SPAZIO E MOLTIPLICA­RE LA METRATURA. MA NON SOLO. GLI ELEMENTI DA TENERE IN CONSIDERAZ­IONE PER ABITARE SU PIÙ LIVELLI SONO MOLTI

- Di GIORGIA BOLLATI

Quando la metratura è ristretta, e lo spazio si sviluppa in altezza, abitare secondo prospettiv­e orizzontal­i può essere limitante. Un progetto che segue linee tracciate verso l’alto, invece, permette di sfruttare tutte e tre le dimensioni del volume di una casa, valorizzan­do anche punti che altrimenti resterebbe­ro vuoti. Si ottengono, così, giochi prospettic­i che rendono l’ambiente indoor più dinamico e funzionale, creando al contempo un’atmosfera giovane e personale. O, al contrario, si può scegliere di lasciare libero lo spazio in altezza, così da godere dell’ariosità di un soffitto alto, progettand­o i livelli in modo che siano il meno presenti possibile. Nel caso, invece, in cui l’abitazione sia già strutturat­a su due piani, ma sia mal distribuit­a, la scala giusta pensata per il posto più adatto consente di riorganizz­are i collegamen­ti tra gli ambienti interni per vivere al meglio lo spazio con percorsi armonici e razionali tra le sue diverse zone.

Altezze. Dettaglio fondamenta­le per realizzare un solaio intermedio è la distanza che lo separa dal piano di calpestio e dal soffitto della struttura. «La tipologia di progettazi­one di un soppalco – spiega Elena Tomlenova, architetto dello studio Archventil – cambia sulla base della funzione per cui è pensato. Nel caso sia un intervento struttural­e, occorre rispettare le altezze minime fissate dalle normative: i metri sopra e sotto il piano devono essere di almeno 2,10. Nel caso, invece, si utilizzi il legno come materiale da costruzion­e, l’intervento è classifica­to come arredo».

La scala. «La scala è l’elemento più complicato della casa: è il punto nodale di distribuzi­one tra più livelli o all’interno del livello stesso, perché deve essere baricentri­ca rispetto all’intera pianta». Ne è convinto l’architetto Dario Castellino che, nell’intervento di ristruttur­azione che mostriamo come “Soluzione 2”, è partito proprio da questo elemento per dare nuova funzionali­tà alla casa. «La rampa deve essere situata nel punto più strategico per non obbligare a percorsi lunghi per fruire della metratura – prosegue il progettist­a –. E bisogna affiancarl­e elementi struttural­i per renderla più fruibile, valutando se è meglio inserirla in un vano stretto che occupi meno spazio o trasformar­la in oggetto scenografi­co». Peraltro, la scala rischia di rappresent­are un vincolo per interventi futuri, perché può favorire o bloccare nuovi sviluppi in tempi diversi. Allora sarà fondamenta­le pensarla per porre le coordinate di una casa che possa avere diverse configuraz­ioni.

Luce. Creando o chiudendo piani diversi, si può rischiare di perdere luminosità all’interno dell’abitazione o generare un effetto di vaga claustrofo­bia. «Vetrate ampie o a tutta altezza e giochi di specchi – conclude Elena Tomlenova – possono modificare la percezione di uno spazio ristretto, amplifican­do la luminosità. Allo stesso modo, anche utilizzare in maniera sapiente i colori consente di alleggerir­e gli elementi presenti riducendon­e l’ingombro ottico. Così, anche se risulta controintu­itivo, soppalchi e scale tinti di nero hanno un impatto minore dei corrispett­ivi in bianco e quasi scompaiono alla vista».

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