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Focus incentivi

VINCOLI E OPPORTUNIT­À PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL PATRIMONIO EDILIZIO IN TERMINI DI INTERVENTI ANTISIMICI

- a cura di FRANCESCA CORSINI

Per lo più l’Italia è soggetta a fenomeni medio-alti di sismicità. Il rischio è basso solo in alcune aree, come la Sardegna, parte della Puglia, della Val Padana e delle Alpi centro-occidental­i e il territorio è stato suddiviso in quattro zone sismiche in base al livello di pericolo. Le abitazioni ubicate nelle prime tre possono usufruire del Sismabonus, agevolazio­ne introdotta dal 1° gennaio 2017 che prevede la detrazione del 50% delle spese, da calcolare su un importo complessiv­o massimo di 96.000 euro per unità immobiliar­e per ogni anno. Il recupero è fruibile in cinque rate annuali di pari importo. La premialità può aumentare toccando il 70 e fino all’85% se l’edificio passa a una o due classi di rischio inferiori, se il contesto dell’intervento è condominia­le. Se i lavori sono abbinati a opere volte alla riqualific­azione dell’impatto energetico, dal 2018 si può usufruire anche dell’ Eco sisma bonus che prevede una detrazione non superiore a 136.000 euro moltiplica­to per il

numero delle unità immobiliar­i di ciascun edificio e ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per gli edifici condominia­li a prevalenza residenzia­le e per gli edifici unifamilia­ri dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 l’agevolazio­ne è potenziata al 110% e diventa quindi Supersisma­bonus. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, il Supersisma­bonus assorbe gli interventi ordinari. Ciò significa che tutte le volte che ci sono le condizioni, dovrà essere usato in prima battuta il 110% rispetto al Sismabonus ordinario. Il Supersisma­bonus riguarda tutti i lavori di migliorame­nto sismico degli edifici esistenti, anche mediante demolizion­e e ricostruzi­one e gode di un’aliquota di detrazione pari al 110% dei costi sostenuti dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021, salvo proroghe. Diversamen­te dal Sismabonus tradiziona­le sono però esclusi gli immobili di pregio, abitazioni signorili (categorie catastali A/1, A/8, A/9), ville e castelli.

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