UN NUOVO “CLIMA”
ELETTRICITÀ E IDROGENO: SONO DUE FRA LE SFIDE PIÙ INTERESSANTI PER IL MERCATO RESIDENZIALE
Lavori in casa e sostituzione dell’impianto di riscaldamento: è uno dei dilemmi di chi mette mano al portafogli (con l’aiuto degli incentivi) per migliorare l’efficienza della propria abitazione. Come scegliere la soluzione più adatta? Le strade che si possono percorrere sono diverse, ma vanno valutate da un esperto per cogliere la migliore opportunità. Guardando all’Europa per intercettare i trend futuri del mercato, si aprono più scenari d’innovazione. Tra questi, le soluzioni in pompa di calore (che funzionano alimentate a elettricità, meglio se da fonte rinnovabile) si presentano come la risposta a chi opta per un sistema di climatizzazione green. Sistema consigliabile soprattutto quando l’intervento di recupero è profondo e c’è la possibilità di inserire in abbinata un impianto a pannelli radianti che distribuiscono il calore in modo diffuso rispetto ai radiatori (e possono funzionare con acqua riscaldata a temperatura relativamente bassa). «Se è vero che i sistemi più avanzati in pompa di calore possono oggi essere abbinati anche ai caloriferi – spiega Alessandro Giuliani, co-fondatore di NRG Zero, società d’ingegneria specializzata nella progettazione impiantistica – bisogna prestare massima attenzione ai costi di elettricità necessari per far sì che il sistema scaldi l’acqua alla temperatura di mandata richiesta. Alla fine, il gioco potrebbe non valere la candela».
Le caldaie a condensazione, dal canto loro, sono oggi predisposte anche per funzionamenti ibridi. Proprio con una pompa di calore così come con l’alimentazione a idrogeno. Attualmente in Italia manca ancora del tutto l’infrastruttura di distribuzione di questa sostanza, che assomiglia al metano e si produce in centrali per elettrolisi dall’acqua. Una delle ipotesi più concrete e di vicina applicazione è tuttavia quella che punta all’immissione nella rete esistente di una miscela mista metano e idrogeno (al 30%), a servizio di caldaie studiate per bruciare questo tipo di carburante. Le case produttrici pertanto si preparano. La stessa Enea ha, di recente, annunciato la partecipazione a un progetto finanziato dal programma Horizon 2020 per produrre idrogeno verde da biomasse e rifiuti.