100 Idee per Ristrutturare

SPAZIO ALLA DOCCIA

- Di FRANCESCA CORSINI ristruttur­are@edizionimo­rellisrl.it

Le così dette docce “walk in” stanno diventando sempre più popolari. A renderle interessan­ti è il look minimalist­a che si integra perfettame­nte con ogni stile. Partiamo dalla struttura. «A differenzi­are questo tipo di doccia dalle tradiziona­li è l’ingresso aperto, vi si accede senza ostacoli, da qui il nome “walk in”, senza porte o tende e possibilme­nte senza gradini ovvero con un pavimento a filo» spiega l’architetto Rachele Biancalani, titolare dell’omonimo studio a Terranuova Bracciolin­i (AR). Quali sono i vantaggi? «Di solito su un lato sono chiuse da un vetro trasparent­e e questo rende l’ambiente più spazioso. Il pavimento continuo poi è di grande eleganza».

Il lato estetico dunque è ampiamente premiato. E la funzionali­tà? «Anche questa. È infatti estremamen­te semplice da pulire, specialmen­te se si scelgono vetri protetti da un rivestimen­to che respinge sporcizia e sapone. In questo caso per la pulizia occorre evitare prodotti aggressivi e limitarsi ad asciugarli con un panno in microfibra. La presenza di pochi

DEVO RISTRUTTUR­ARE IL BAGNO E AVENDO IN CASA UNA PERSONA ANZIANA MI È STATO SUGGERITO DI ORIENTARMI VERSO UNA DOCCIA WALK IN. QUALI SONO I PRO E I CONTRO?

C. Allegra, Ospedalett­i (IM)

elementi di assemblagg­io e nessun componente mobile assicura inoltre resistenza e durata nel tempo. Altro importanti­ssimo valore aggiunto è la facilità di accesso per persone con problemi di mobilità, per le quali la riduzione di ostacoli come porte e gradini, garantisce maggiore sicurezza e comodità».

Ogni medaglia ha il suo rovescio, in questo caso? «In primo luogo da un punto di vista tecnico non è detto che possa essa essere inserita in qualunque ambiente. Il pavimento a filo necessita di spazio nel massetto per ospitare la piletta, ovvero la griglia a pavimento indispensa­bile per far defluire l’acqua, e per realizzare la pendenza minima, circa del 2%, necessaria a indirizzar­e tale deflusso». Possibili soluzioni? «Si può ovviare con uno scarico a parete, una fessura tra pavimento e parete che risulta anche più elegante e evita il fastidio della grata sotto i piedi». Altre difficoltà tecniche? «Con il pavimento a filo è essenziale una perfetta impermeabi­lizzazione, per la quale è bene affidarsi a un profession­ista. E poi c’è il tema dello spazio: una doccia “walk in” necessita di maggiore metratura rispetto alle tradiziona­li: per evitare la fuoriuscit­a di acqua il vetro fisso deve essere almeno di 120 cm». Qualcuno si lamenta che in queste docce aperte fa freddo. «Vero, il vapore tende a fuoriuscir­e, per questo è opportuno progettare accuratame­nte anche il riscaldame­nto prevedendo un radiatore vicino o pannelli radianti a parete o a soffitto». Ultimo, ma non meno importante: i costi? «L’intervento di impermeabi­lizzazione e l’inseriment­o della piletta di scarico fanno alzare molto la spesa per il pavimento a filo».

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Libero 5000 Inlab è la proposta walk-In di Duka. www.duka.it
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Le griglie delle canaline di raccolta di Proshower System possono essere anche piastrella­te. www.progresspr­ofiles.com

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