QUALE BIOMASSA E QUANTO È RICHIESTA
Dati e informazioni per scoprire tutte le possibilità.
Tipologie di impianti in Italia
L’uso del riscaldamento a biomassa legnosa è presente in maniera piuttosto omogenea su tutto il territorio nazionale.
> 75,8% degli apparecchi sono alimentati a legna da ardere
> 24% a pellet
> 0,2% a cippato
Vendite di impianti in Italia (2009-2021)
> 59% stufe a pellet
> 14% stufe alimentate a legna (+16% in 12 anni) > 1,3% camini aperti (dati report statistico AIEL 2022)
Energia dal legno
Le biomasse legnose sono prodotte a partire da residui agricoli e forestali o da residui dell’industria del legno. Infatti, In linea con i principi dell’economia circolare, solo le parti dell’albero di qualità inferiore sono destinate alla produzione di legna da ardere, pellet o cippato. La legna (1), spesso ridotta a ciocchi dalle forme irregolari o tondelli, è ottenuta direttamente dagli alberi. È importante che venga conservata in luoghi ben areati per ridurre l’umidità contenuta al suo interno. Il costo è relativamente basso, ma le prestazioni sono inferiori a quelle ottenute con pellet e cippato. Il pellet (2) è legno ridotto in piccolissimi cilindri, ottenuti da segatura pressata e compattata ad alta pressione. È facile da dosare e trasportare, ma è importante che sia di buona qualità, con potere calorifero maggiore di 5 kW/kg e che presenti un basso tenore di cenere e polveri. Il cippato (3) è legno ridotto a scaglie, per mezzo delle macchine cippatrici. Il suo utilizzo è destinato normalmente a caldaie ad alimentazione continua e ha un potere calorifero inferiore al pellet.
Qualunque biomassa si scelga deve essere certificata secondo quanto previsto dalla UNI EN ISO 17225.