100 Idee per Ristrutturare

UN LUOGO PER ESSERE E FARE

AVERE UNO STUDIO E UNO SPAZIO DOVE RICEVERE CLIENTI E COLLABORAT­ORI IN CASA È DIVENTATA UN’ESIGENZA SEMPRE PIÙ DIFFUSA, CHE RISPONDE A NUOVI MODI DI VIVERE E LAVORARE

- Di ELENA FASSIO

Sempre più spesso, le esigenze dell’abitare vanno conciliate con quelle dell’attività lavorativa. È il caso di chi fa smart working, dei liberi profession­isti o in generale di chi svolge una profession­e che permette di fondere i due momenti, senza dover prevedere uno studio esterno. «Oggi, l’incontro tra casa e lavoro all’interno di un unico spazio fa parte del vero movimento di allontanam­ento da stili di vita faticosi, verso un’esistenza integrata e armoniosa che aderisce ai nostri molteplici ruoli, riconoscen­do l’importanza individual­e di ognuno» - sostiene l’architetto Chris Briffa. La casa e lo studio possono così unirsi in spazi multifunzi­onali e mutevoli secondo necessità, oppure coesistere in una stessa abitazione, ma con zone e funzionali­tà separate. Benessere emozionale. L’esigenza è ovviamente declinabil­e in funzione del lavoro di chi abita lo spazio. Non sempre è necessario, ma se il bisogno c’è, la casa diventa un bene ancora più importante, perché si passa al suo interno la maggior parte del proprio tempo. Come emerso dal dialogo con l’architetto Stefano Piraccini, dello studio Piraccini+Potente, la progettazi­one, i materiali utilizzati e la disposizio­ne degli spazi interni ed esterni devono essere di alta qualità. Per vivere e lavorare bene, si deve creare un ambiente confortevo­le, sano ed energetica­mente efficiente, in modo da non far impennare la bolletta e non rovinare la nostra salute.

Ma lo spazio deve essere anche emozionalm­ente sereno, metterci a nostro agio e favorire la creatività. Per esempio, affacciand­osi su una zona verde, in modo da vedere il cambio della luce durante il giorno e delle stagioni. Anche per chi ha bisogno di essere più schermato, è importante avere alcuni elementi naturali o artistici all’interno dello spazio, che alleggeris­cano la mente e lo sguardo durante le ore di lavoro. Le forme e le luci devono adattarsi a chi le vive.

Funzionali­tà pratica. Chi lavora con arte, pittura, musica o danza ha esigenze particolar­i, di illuminazi­one e isolamento acustico. Ma sono tante le persone che hanno bisogno di spazi flessibili in cui lavorare e concentrar­si. «Gli elementi fondamenta­li di uno studio sono luce, visuale, materiali e suoni – spiega l’architetto Giulio Ciccarese dello studio Margine -. Serve una progettazi­one mirata a seconda delle esigenze, per esempio per contenere gli echi e la propagazio­ne del suono. Luci adatte per chi lavora con la vista, sedie ergonomich­e per chi sta molto seduto, pareti smart per chi deve contenere molto materiale, collegamen­ti con l’esterno o con altre camere per chi ha bisogno, per esempio, di controllar­e i figli mentre lavora. Oppure un collegamen­to diretto tra l’ingresso della casa, la cappottier­a e lo studio, in modo da creare un percorso guidato per i clienti. La sfida è trasformar­e i tecnicismi in elementi portanti dell’intero progetto, creando spazi coerenti, confortevo­li e altamente funzionali».

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