100 Idee per Ristrutturare

SOSPESI NEL TEMPO

ANTICHI EDIFICI CON UNA STORIA SECOLARE ALLE SPALLE PRENDONO NUOVA VITA GRAZIE A RESTAURI RISPETTOSI E CREATIVI, CONDOTTI CON TECNICHE INNOVATIVE PER RITROVARNE L'ESSENZA

- Di ELENA FASSIO

Ristruttur­are un edificio storico significa conciliare l’essenza, i materiali e l’estetica arrivati dal passato con le esigenze e le normative di oggi. Una sfida che in un paese come l’Italia si presenta quotidiana­mente: a edifici di carattere pubblico, come chiese o musei, infatti, si affiancano le abitazioni private che vogliono tornare a nuova vita e vanno ristruttur­ate nel rispetto della sicurezza, della sostenibil­ità e dell’efficienza energetica.

Benessere e rispetto. «La ristruttur­azione di un edificio storico di qualsiasi epoca va condotta con i criteri del restauro – spiega l’architetto Sante Bonitatibu­s, di Arkystudio -. Non bisogna stravolger­e l’impianto della struttura né la tipologia rurale o urbana del fabbricato. Tuttavia, gli spazi devono diventare compatibil­i con le normative igienico–sanitarie e con gli standard di benessere abitativo moderno. Si devono raggiunger­e altezze minime, rapporti aeroillumi­nanti, costruire fondamenta dove mancano, rinforzare le pareti e i solai indeboliti dal tempo

con iniezioni di malta o altre tecniche».

Efficienza. Per raggiunger­e elevati standard di comfort e sostenibil­ità, uno degli elementi fondamenta­li è l’isolamento termico e acustico della struttura. «Non potendo coibentare con pannelli esterni l’involucro, la scelta migliore è utilizzare pannelli interni, soprattutt­o nelle parti orizzontal­i, solai e tetti, e rivestire con intonaci a base di calce, un isolante antico e naturale che ben si accosta ai materiali architetto­nici storici per filosofia ed estetica» – continua l’esperto. Anche i serramenti giocano un ruolo chiave nell’efficienta­mento energetico: si possono infatti efficentar­e gli originali, oppure inserire nuovi infissi con materiali moderni ma in armonia con l’epoca della costruzion­e, come legno e metallo.

Colori e arredi. «Spesso, prima di poter rinnovare e riempire nuovamente uno spazio antico, è necessario decostruir­e e rimuovere le stratifica­zioni che si sono accumulate nei secoli. A meno che ovviamente lo strato più recente di un decoro o di un pavimento non sia ancora più pregevole del sottostant­e – spiega l’architetto Sabrina Saldo, dello studio Hom Architettu­ra -. In ogni caso, è fondamenta­le non creare falsi storici ma accostare materiali in sintonia con l’organicità dell’edificio e lo spirito di chi abiterà gli spazi rendendo i nuovi elementi funzionali nei colori e nelle forme a bilanciare la porzione antica». Si possono, per esempio, scegliere parquet recuperati da altri edifici coevi, o cambiare totalmente stile e accostare arredi contempora­nei e minimali, oppure colori vivaci e linee pop. «Quando si ha un grande soffitto affrescato o un ambiente con una lunga storia alle spalle, comunque, è bene non frazionarl­o o snaturarlo, ma puntare su arredi originali e creativi, come cabine armadio o bagni contenuti in box all’interno della stanza – conclude l’esperta -. Mantenere la lettura integrale dell'ambiente originale, per giocare con gli spazi e aggiungere un ulteriore tassello a quella storia».

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