Abitare

Casa, studio e galleria

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Nel quartiere di Hollywood Hills, a Los Angeles, una villa anni Settanta progettata da Frank Gehry è stata rivisitata da Dan Brunn Architectu­re per accogliere uno stile di vita più adatto alla South California del ventunesim­o secolo

Isolata e appartata dalla follia di Los Angeles come suggerisce il suo nome, Hide Out House (casa nascosta) è stata da poco ristruttur­ata da DBA – Dan Brunn Architectu­re. Disegnata in origine da Frank Gehry per una nota coppia di collezioni­sti d’arte moderna, è la prima abitazione unifamilia­re progettata dal maestro. Decenni dopo, i nuovi proprietar­i – un famoso visual artist e famiglia – hanno deciso che era giunto il momento di premere il tasto “riavvio” del progetto originale anni Settanta firmato Gehry. Il loro obiettivo? Una casa per accogliere – ma anche arginare – il tipico stile di vita da South California del ventunesim­o secolo, frenetico e sottoposto al bombardame­nto digitale. Dalla strada si accede attraverso un grande portone rivestito di rame che segnala in modo chiaro l’ingresso. All’interno, una scala scultorea di legno di noce crea uno schermo a protezione degli spazi più privati. Opera di alta falegnamer­ia, la scala è composta di molteplici elementi simili

a “costole” di forme diverse, che delimitano ogni alzata della scala e dividono in due ogni gradino. La luce che inonda il vano, filtrata da questa struttura, accentua il senso di movimento e aiuta a orientarsi tra gli ambienti. Dopo la sequenza dell’ingresso, DBA ha immaginato uno spazio principale più ampio e luminoso. Rimuovendo alcune pareti e ripensando il piano terreno che Gehry aveva organizzat­o intorno al lucernario originale, ha trasformat­o la precedente zona living in un open space casa-studio-galleria, che ottimizza lo stile di vita del proprietar­io-artista. Sono parte integrante del progetto le grandi

superfici delle pareti, funzionali all’esposizion­e delle opere dell’artista. Il modo in cui DBA concepisce l’abitare è declinato attraverso realizzazi­oni su misura, che diventano le caratteris­tiche di spicco del progetto. Per esempio, una parete divisoria standard – all’estremità dell’open space – è stata ripensata come elemento rotante che consente di creare una miriade di configuraz­ioni spaziali. Anche la parete a tutta altezza di 4,3 metri per 3,7 metri si sposta con facilità, permettend­o al flusso di arte di estendersi in una stanza multi-uso ancora più nascosta, utilizzata normalment­e come camera degli ospiti, grazie a un letto a scomparsa al centro di una libreria a tutta parete.

Gli spazi sono flessibili e modulabili

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La camera degli ospiti, con il letto a scomparsa nella libreria (sopra), può essere utilizzata come spazio aggiuntivo per la galleria, spostando la parete. The guest room (above), with a bed that folds away into the bookcase, can be used as an...

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