Nuove tessere / New Tesserae
Nuove tessere New Tesserae
A partire da materiali e tecniche della tradizione oppure derivati da tecnologie sofisticate, i designer compongono un diverso panorama del mosaico, ridefinendone i limiti e le possibilità Whether basing their ideas on traditional materials and techniques or through the use of sophisticated technologies, designers are exploring new possibilities that take mosaic production to a new level
Il mosaico si rinnova. Le tecniche e i materiali utilizzati non sono più solo quelli tradizionali. Nuove soluzioni scaturiscono dall’incontro tra tecnologia, ricerca e progetto. I designer applicano in questo ambito riflessioni proprie, le aziende sperimentano lavorazioni inedite o le mutuano da altri settori. In generale si percepisce un diffuso desiderio di rigenerazione di un’arte che si tramanda da millenni. Così Mutaforma, nuovo marchio e nuovo prodotto, lavora nell’ambito dei materiali aumentati, cioè integrabili ad altri materiali. Vetro extrachiaro tagliato a diamante dallo spessore di 1 mm (decorativo) o 2 mm ( alto calpestio), attraverso un processo brevettato, è implementato da particelle organiche e metalliche con una tecnica di sublimazione per potenziarne la luminosità. Questi piccoli frammenti di vetro si chiamano Tilla, hanno dimensioni da mm 1,5x1,5 a mm 7x7, fino a tasselli con dimensioni 26,2x10x2 mm indicati per ricoprire superfici più ampie. La ricerca di Gumdesign – Laura Fiaschi e Gabriele Pardi – riguarda invece un materiale di tradizione come il marmo, lavorato artigianalmente da Friul Mosaic, e parte dagli elementi di base. Le tessere, rese regolari dal processo industriale, diventano infatti una sorta di alfabeto capace di generare infinite composizioni: sette variabili, su rete, prodotte in tre tonalità di marmo e in quattro texture (a catalogo), propongono diverse geometrie che possono vivere separatamente o assemblate, permettendo composizioni complesse. Il prodotto si chiama Paesaggio. Nel caso di Paola Navone per Decoratori Bassanesi sono le geometrie casuali a connotare il progetto. Gli elementi curvilinei che compongono il mosaico di grès porcellanato Bonbon sono realizzati per stampo in tre forme differenti – ma tutte inscrivibili in uno stesso cerchio – e nell’assemblaggio su rete si orientano sempre in modo diverso. Un’impostazione analoga a quella di Greg Natale per il mosaico di vetro Bisazza che utilizza la potenzialità espressiva della collaudata tecnica digitale disegnando con le tessere «una trama decorativa infinita, che si ripete senza limiti». Infine Appiani – unico ad avvalersi del processo di monopressocottura nella lavorazione del mosaico – nel nuovo progetto ancora in via di definizione, ma presentato all’ultimo Cersaie, propone l’inserimento del mosaico (cm 1,2x1,2) in lastre di grande formato, per ottenere, con la combinazione dei diversi materiali, inaspettate scenografie.
Mosaic is getting a makeover, with new techniques and materials now appearing alongside more traditional ones. Technology, research and design are coming together to drive this process of change. Designers are also bringing their own ideas to the field, and firms are trying out innovative manufacturing methods or ones borrowed from other sectors. All of this confirms a general desire to revamp this art form, which has been around for thousands of years. Mutaforma, a new brand and a new product, works in the field of augmented materials, i.e. ones that can be integrated with other materials. In a new patented process, extra-clear, diamond-cut glass with a thickness of 1 mm (decorative) or 2 mm (for heavy use) is supplemented with organic and metallic particles involving a sublimation technique that adds to its brilliance. These tiny glass fragments, called Tilla, measure between 1.5x1.5 mm and 7x7 mm, or can be supplied in 26.2x10x2 mm sizes to cover larger surfaces. Meanwhile, research by Gumdesign (Laura Fiaschi and Gabriele Pardi) concerns a traditional material (marble) which is hand-worked by Friul Mosaic, and starts with a series of basic elements. The individual tesserae, regularly shaped by an industrial process, become a kind of alphabet forming countless compositions. These include seven mesh-mounted variables, produced in three shades of marble and four standard textures, that offer a choice of geometric effects and can stand separately or be used in combination with others to create complex compositions. This product is called Paesaggio ( Landscape). In the case of Paola Navone’s creation for Decoratori Bassanesi, the design is characterised by random geometries. The curvilinear elements that make up the Bonbon porcelain stoneware mosaic are moulded into three different shapes – all of them fit within the same circle – and when mounted onto mesh always face in different directions. This is a similar approach to the one used by Greg Natale for the Bisazza glass mosaic, which goes beyond a well-established digital technique so that these tesserae can form “countless decorative patterns that can be repeated indefinitely”. Finally, Appiani uses single pressure firing for mosaic production (the only one to do so) for its new design project, which is still being developed but was presented at the latest edition of Cersaie. The mosaic tile (1.2x1.2 cm) is incorporated into large slabs. This, along with combinations of different materials, produces unexpected visual effects