Presente provvisorio
| I saloni di un nobile palazzo settecentesco di Napoli rivivono come casa-studio dell’architetto ANTONIO MARTINIELLO, che qui ha voluto conservare le tracce stratificate del passato. Ma ha aggiunto nuove transitorie presenze /
NEL CUORE DI NAPOLI l’intensa e lunga storia del settecentesco Palazzo Ruffo di Castelcicala, con un passato industriale oltre che aristocratico, contribuisce al potente fascino della casa-studio di Antonio Martiniello. Racconta l’architetto: «La prima volta che sono entrato qui le sale erano devastate da ottant’anni di abbandono. Ma la spazialità e la luce mi sono bastate». Martiniello rientrava a Napoli dopo aver studiato alla Technische Universität di Graz e aver lavorato in Austria, per partecipare alla rinascita della città anche attraverso il suo studio Keller Architettura (che promuo
LA RISTRUTTURAZIONE CONSERVA IL TAGLIO OTTOCENTESCO DELL’APPARTAMENTO
ve il progetto di rigenerazione urbana Keller Officina). La ristrutturazione conserva il taglio ottocentesco dell’appartamento. Intorno all’ingresso si aprono le ampie sale dell’atelier d’architettura, collegate internamente tra di loro; a fare da cerniera con gli spazi domestici, lo studio privato di Martiniello.
Nella parte più interna, intorno a un piccolo cortile e raccordati da quelli che furono i corridoi segreti della servitù, ci sono i locali di servizio (cucina, bagni e lavanderia). Il restauro ha recuperato gli affreschi rosso pompeiano, le carte da parati finemente disegnate, i soffitti dipinti «realizzati da artisti arrivati qui da mezza Europa», commenta l’architetto. Molte tracce del tempo sono state lasciate intenzionalmente a vista: brandelli di vecchie tappezzerie e tinteggiature,