Spiriti a ini
con il fratello Luigi guida oggi l’azienda. «È cominciato nel 1956, quando mio padre Francesco e il suo amico Luigi Riboldi fondarono l’azienda, una piccola vetreria con 5 addetti. Usavano il vetro per fare porte, tavolini, carrelli, specchi, per casa e ufficio. Con crescente successo e prestigio. Tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80 proponevano mobili d’avanguardia in vetro curvato firmati da designer di fama come Carlo Bartoli e Giotto Stoppino». Poi, trent’anni fa al vetro si unì l’alluminio e per l’azienda fu una svolta. «Sono i nostri pilastri, insieme a valori quali talento, autenticità, ricerca, innovazione, rispetto per l’ambiente, gusto per le sfide che peraltro abbiamo esplorato negli eventi organizzati per festeggiare i nostri primi 60 anni. Materiali straordinari. Il vetro, inalterabile, indeformabile, trasparente, anche caldo perché reattivo a ciò che lo circonda: è come fosse un occhio aperto sulla storia. L’alluminio: plastico, duttile, leggero, non ossida. Il loro connubio ci fece fare un salto di qualità e coincise con l’ingresso in azienda mio e di Luigi, giovanissimi, con ruoli di grande responsabilità». In quegli anni inizia anche una collaborazione fondamentale, quella con il designer Giuseppe Bavuso. «Il suo linguaggio essenzialista, la sua conoscenza dei materiali tecnologici, il suo saper innovare continuamente e senza esibizionismi sia il prodotto che “il come farlo”, si sono subito incontrati con la nostra filosofia votata all’eccellenza. Noi non ci affidiamo a una moltitudine di designer ma con il solo Bavuso preferiamo creare una moltitudine di tipologie d’arredo dal forte segno identitario». Pensate per durare, nella loro ricercata purezza di linee e nella loro avanguardia tecnologica risultano sempre attuali. Siparium, Self, Cover Velaria, Manta. Graphis, 2