«VENEZIA È COME UN SOGNO DOVE È BELLO PERDERSI».
che ha firmato il progetto. «Questo ci ha indirizzato verso la creazione di uno spazio di qualità museale. Abbiamo voluto farne una destinazione culturale, dove scoprire come viveva una grande famiglia di fine Ottocento. Un luogo dove si innesta benissimo la ricchezza iconografica di un brand come Dolce&Gabbana». Il negozio è articolato su due livelli, tornati a essere comunicanti: dopo il frazionamento del palazzo, infatti, il primo piano era diventato un appartamento autonomo. Sia al piano terra che al primo piano, gli ambienti su strada erano quelli in cui era stato conservato l’impianto decorativo originario, e sono stati restaurati col rispetto che si dà a un monumento. La parte meno visibile dalla calle, invece, è frutto di una ristrutturazione che ha miscelato contemporaneità e tradizione, facendo ricorso a tecniche e lavorazioni storicamente veneziane (mosaico in vetro e in marmo, dettagli come appenderie e pomoli delle porte in vetro lavorato artigianalmente) ma usate in modo moderno e accostandole a mobili lineari, realizzati su disegno.
A ogni spazio corrisponde una delle anime del brand: donna, uomo, accessori, gioielli, alta moda. «È un esercizio di pensiero “spaziale”, una storia fatta di stanze», prosegue Carlson. Un racconto ambientato in una scenografia incantata. «Venezia è come un sogno, è una città-non città, dove è bello perdersi per scoprire angoli dal fascino unico»: a parlare adesso sono Domenico Dolce e Stefano Gabbana. «Qui abbiamo trovato un palazzo che è diventato per intero parte del nostro mondo. Non trasformando nulla, ma mantenendo ciò che la storia ha costruito. I muri, i mosaici e i soffitti di questo palazzo sono stati per noi la base per costruire il bello e il nuovo».