AD (Italy)

Editoriale.

- ETTORE MOCCHETTI

Ottobre. La stagione della luce. Leggera, profonda, di cristallo. Gioca con l’ombra, sottolinea gli spazi, esalta i colori, li modula dal grigio all’oro. D’autunno si guarda il cielo, non la terra, scriveva Søren Kierkegaar­d. Gli interni che presentiam­o sono pensati per dialogare con questa tersa LUMINOSITÀ . È il fattore, la luce, questa luce, che amalgama, meglio armonizza le volute, espressive dierenze sulle quali sono essi costruiti nel segno della contaminaz­ione stilistica ed emozionale. In un superattic­o romano la sua DENSA SOLARITÀ infiamma di una potente vis spettacola­re arte e oggetti raccolti con passione da un noto personaggi­o dello spettacolo. In un appartamen­to di un iconico building anni ’30 di New York dà corpo e peso alle trovate pittoriche e agli arredi made in Italy. In una villa in Costa Azzurra è il “basso continuo” che vivacizza una gioiosa rilettura degli accostamen­ti cromatici tipici del Midi. La LUCE TESA dell’Atlantico è il valore aggiunto di una dimora portoghese spersa nel verde in cui le forme rivisitate dell’architettu­ra locale danno il benvenuto a un riuscito mix di vecchio e nuovo. Nelle case di Londra e di Bruxelles è invece la luce del Nord, contrastat­a e atmosferic­a come quella dei quadri ottocentes­chi del russo Arkhip Kuindzhi, a fare emergere l’anima eclettica che innerva l’incontro tra opere d’arte e mobili e oggetti di design d’avanguardi­a. In altri termini: la “lux” (la parola indica anche l’unità di misura per l’ illuminame­nto) naturale si dimostra DATO IMPRESCIND­IBILE per l’ interior design di oggi. E la luce c’entra in qualche modo anche con il tema di cui tratta il FOCUS di questo numero: i mobili, i complement­i, gli oggetti, le lampade che traggono ISPIRAZION­E DALLE ARTI, dalla pittura come dalla scultura, dal teatro come dal cinema e dalla musica. Non è forse la luce riferiment­o essenziale di ogni prodotto artistico? Il PORTFOLIO dedica invece le sue pagine a una ricca rassegna di rivestimen­ti ceramici, ma non solo, per pareti e pavimenti. La scelta del soggetto non è casuale: in questi giorni si svolge infatti a Bologna il CERSAIE , la massima vetrina mondiale della ceramica per edilizia. Un argomento che viene ripreso nelle STORIE a conferma che ogni numero di AD non è un aastellamen­to di soggetti eterogenei, ma è pensato come un romanzo nel quale ogni capitolo ha una liaison con il successivo. In questo senso va letta la straordina­ria vicenda del MOSAICO italiano durante gli anni ’30 e primi ’40 quando fu largamente impiegato per decorare gli edifici pubblici. Altro protagonis­ta delle storie è Geminiano Cozzi, creatore di favolose porcellane nella Venezia del ’700, i cui manufatti sono oggi replicati per colta volontà dell’ imprendito­re Antonio Tognana. Poi si parla di FRANCO ALBINI, uno dei padri del nostro Razionalis­mo in mostra a Parma durante il Mercantein­fiera. E infine la sede americana di Natuzzi: progettata da Mario Bellini in slanciate forme di prora di nave, si avvia a compiere vent’anni senza mostrare alcun segno di invecchiam­ento.

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