UNA CREATIVITÀ BILANCIATA
Nell’interior come nel design, i progetti di esprimono una bellezza essenziale che è sintesi armoniosa di funzionalità, estetica e intelligenza tecnica e comfort d’uso.
Per Matteo Nunziati, architetto, interior e product designer, equilibrio è la parola chiave. Dice: «I miei progetti cercano sempre un bilanciamento tra esigenze funzionali e necessità esistenziali. Le prime riguardano l’efficienza, l’utilizzabilità, l’ergonomia, ma pure i costi, la producibilità, l’immagine del brand. Le seconde toccano invece la sfera umana, l’emozione, l’estetica. È l’integrazione di queste due “linee” che, per me, genera la bellezza e il successo di un oggetto. Del resto credo che sia un marchio di fabbrica un po’ di tutta la progettualità italiana. Sono appena tornato dalla Danimarca, il loro design è meraviglioso, esemplare, però, in un certo senso, è “per sempre”. Noi invece sposiamo l’evoluzione, mettiamo tutto in discussione, tentiamo soluzioni inedite, proviamo a delineare nuovi paradigmi abitativi. Non mi interessa il pezzo da copertina che, magari, con il suo look esuberante maschera le pecche di progettazione. Penso piuttosto che la vera bellezza si esprima in pochi, semplici segni e con un linguaggio comprensibile». Nunziati lavora con moltissimi marchi: Molteni&C, Poliform, Lema, I 4 Mariani, Matteograssi, Fiam, Flou, FontanaArte, La Murrina, Cedit, perfino la Trump Organization e così via. Come è il rapporto con loro? «Un’avventura. Io porto la mia creatività e la mia esperienza, le aziende ci mettono la loro storia, il knowhow tecnico e commerciale: anche qui è indispensabile trovare un punto di incontro perché il percorso si fa insieme e non si esaurisce in un solo progetto. È un processo di arricchimento, di affinamento reciproco». sopra: la credenza della collezione ideata da Matteo Nunziati per Poliform. in alto, a sinistra: scorcio di un interno progettato per le Trump Tower di Pune, India. «I Trump, Donald e Ivanka in testa, si intendono molto di interior design. Sto lavorando con loro a Miami». in alto: i disegni della seduta leggera e sinuosa, legge in chiave contemporanea l’eleganza dei pezzi di Guglielmo Ulrich.