Mucche, prismi e martelli
A 50 anni dalla nascita di uno dei gruppi più innovativi e influenti del rock, a Roma arriva , la mostra che ne racconta, attraverso memorabilia, suoni e immagini, l’estetica pop.
Al Piper Club, quel 18 aprile del 1968, quasi nessuno conosceva il gruppo britannico sul palco. Cantavano il loro primo album. Rock psichedelico. A cinquant’anni da allora e a circa un chilometro di distanza da lì (e dopo quasi 250 milioni di dischi venduti nel frattempo), il MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospita fino al primo luglio “The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains”, prima tappa internazionale della mostra che ha esordito al Victoria & Albert Museum di Londra totalizzando 400mila visitatori. 350 gli oggetti, fra strumenti musicali, cimeli vari, disegni, testi scritti a mano, perfino la gigantesca ricostruzione del furgo- ne Bedford con cui la band andava in tour a metà degli anni Sessanta e il gonfiabile a forma di maiale della copertina del decimo disco della band, del 1977, disegnata da Roger Waters e realizzata dal fotografo Storm Thorgerson. Il percorso espositivo guida il visitatore secondo un ordine cronologico, ed è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei Pink Floyd. Il momento culminante di questo viaggio audiovisivo è la Performance Zone, dove i visitatori entrano in uno spazio immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto al Live 8 del 2005 con e il video, realizzato dal regista francese Adrian Maben di tratto dalla storica esibizione del gruppo nell’anfiteatro di Pompei nel 1971. Ma i Pink Floyd non sono “solo” una delle band più importanti e innovative della storia del rock è ancora oggi il terzo disco più venduto di sempre). A loro si deve un intero mondo di immagini per sempre legate all’iconografia della cultura pop: la mucca della cover di
album che segnò la loro nuova era compositiva, con ballate acustiche, avanguardia e sperimentazione, il gigantesco maiale rosa in volo tra le ciminiere della Battersea Power Station il prisma del concept album
i martelli in marcia di