2018: È ODISSEA NELLO SPAZIO
La fascinazione della volta stellata è antica quanto l’uomo: oggi anche il design ne è soggiogato. Materiali, forme, texture, funzioni e colori traggono spunto da pianeti, satelliti, stelle e galassie ma pure dalle ipertecnologie alla base dei viaggi spaziali. Il paesaggio domestico si popola di lampade, tavoli, divani, specchi di foggia ogivale, s’impongono le superfici scintillanti, i materiali tecnici, compositi, grezzi e “butterati” come la superficie lunare. L’eco del cosmo si veste in technicolor, per esempio con contenitori ispirati alle nebulose declinati in cromie pastello, con poltrone in tinte vivaci, attrezzate e svettanti che paiono rubate ai fumetti fantascientifici. Anche le vicende dei tempi più recenti hanno riacceso l’interesse per il tema. Le sonde della Nasa e l’attività dell’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea ci hanno reso familiari le imprese interstellari, l’imprenditore visionario Elon Musk è a buon punto con l’idea di “crociere” private nello spazio; mostre ed esposizioni, come “Marte. Incontri ravvicinati con il pianeta rosso”, attualmente di scena al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, sollecitano l’immaginazione come ai tempi della conquista della luna. L’universo è ormai di casa. □