Da maggio a novembre a Venezia gli STATI GENERALI dell’architettura, compresa la Santa Sede.
A Venezia, sei mesi di incontri, dibattiti, mostre e proposte intorno all’
Dal 26 maggio al 25 novembre i Giardini e l’Arsenale di Venezia ospitano la XVI Mostra Internazionale di Architettura, curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara. “Freespace” il titolo, a indicare la «centralità della questione dello spazio, della qualità dello spazio, dello spazio libero e gratuito», come ha spiegato il presidente della Biennale Paolo Baratta. 71 i partecipanti (singoli progettisti e studi), più due sezioni speciali: la prima, di 16 partecipanti, è “Close Encounter, meetings with remarkable projects” e presenta lavori che nascono da una riflessione su progetti del passato; la seconda, di 12 partecipanti, “The Practice of Teaching”, raccoglie lavori sviluppati nell’ambito dell’insegnamento, a cui viene dato molto rilievo dalle curatrici (fautrici, con il loro studio, di viaggi di ricerca per studenti di architettura in tutta Europa): meeting dedicati, la presenza di giovani laureati che assistono i visitatori e la nona edizione delle Biennale Sessions per i gruppi provenienti da Università e Accademie. «Abbiamo scoperto invenzione e creatività su micro e macro scala: edifici storici rigenerati dall’intelligenza degli architetti; edifici dimenticati rivisitati e riportati alla vita; tipologie trasformative dell’abitare; necessità infrastrutturali tradotte in strutture pubbliche e civiche», hanno dichiarato. 6 i Paesi presenti a Venezia per la prima volta: Antigua e Barbuda, Arabia Saudita, Guatemala, Libano, Pakistan e Santa Sede, che ha il suo padiglione, “Vatican Chapels”, sull’isola di San Giorgio Maggiore. Venezia, con la sua particolare struttura urbana e la sua atmosfera, è in ogni caso al centro della Mostra.