AD (Italy)

Nell’intervista esclusiva a i ricordi DONATELLA VERSACE dei primi 40 anni della Maison.

Tempo di anniversar­i, per VERSACE . Quarant’anni di uno stile che ha preso forma anche in mobili, tessuti, oggetti per la casa. E che, per il futuro, ha in serbo grandi progetti legati all’arte di vivere.

- di ETTORE MOCCHETTI

Era il 28 marzo 1978 quando al Palazzo della Permanente, in una Milano che stava diventando epicentro della moda mondiale, sfilava la prima collezione di un giovane che si era fatto le ossa nella sartoria della madre, in Calabria. Quel giovane era Gianni Versace, e quel giorno nasceva una griffe che sarebbe passata alla storia. In occasione dei 40 anni della Maison il direttore di AD, Ettore Mocchetti, ha incontrato Donatella Versace, sorella di Gianni e direttore creativo del brand. Hanno parlato di gusto, di cultura, di Italia e di mondo. E, naturalmen­te, di case e di arredi. Donatella Versace: «Ricordo bene com’era iniziata la nostra collezione Home. Gianni un giorno mi dice: “Dobbiamo fare delle cose per la casa”, e io replico: “Ma sei impazzito? Abbiamo già tanto da fare tra prêt-à-porter e alta moda, ricami, tessuti, per favore…”. Ma non ci fu verso. Gianni aveva passione, era un grande intenditor­e d’arte. Andava a tutte le aste, comprava solo antico». Ettore Mocchetti: «Aveva dei pezzi stupendi. Me lo ricordo, abbiamo fatto tante belle chiacchier­ate sui vasi attici…». DV: «Era un uomo di cultura. E capiva bene cosa c’era nell’aria. Quando le sue idee mi sembravano troppo forti cercavo La vita è sogno. a destra: Donatella Versace. Dopo essere stata a capo della linea Versus, nata nel 1989, a partire sotto: dal 1998 è alla guida della linea Versace. divano componibil­e Pamir, con moduli rivestiti con stampa Tribute e piedini laccati bronzo. pagina precedente: il salone della dimora milanese di Donatella Versace in un’immagine pubblicata da AD nel febbraio 1996. Sedute e cuscini sono rivestiti con gli inconfondi­bili tessuti della Maison.

di dissuaderl­o, dicevo che abiti del genere non si sarebbero potuti vendere. E invece aveva ragione lui. È stato così anche con la prima collezione Home, che è stata un successo strepitoso. Per lui “Versace” doveva essere uno stile di vita. Un sogno. È stata una sua intuizione, tutti gli altri sono venuti dopo».

EM: «Avete lavorato con aziende storiche, la vostra è una storia importante. E i disegni, la creatività Versace sono ancora oggi di una validità sbalorditi­va. È un pensiero che mi è venuto qualche tempo fa, osservando alcune porcellane che mi aveva regalato Gianni, credo le prime. In più, oggi Versace è un mito».

DV: «È vero, c’è stato un grande ritorno della storia di Gianni, del suo stile. È un mondo che è entrato nell’immaginari­o e nei desideri soprattutt­o dei giovani. Una cosa che mi riempie di gioia». EM: «Come si è sviluppato il progetto Home?». DV: «Gianni creava delle stampe incredibil­i. È stato quasi automatico usarle per creare dei cuscini, perché anche un piccolo tocco in una casa riesce a darti il sogno. La collezione è nata da idee così. Poi sono arrivate cose più importanti, come i mobili. Che sono fatti di attenzione ai dettagli. Ci sono mille cose nascoste, cassettini dove uno può mettere quello che vuole. Ecco, questa è una cosa molto mia: quando sono in casa ho sempre qualcosa in mano, ho bisogno di un mobile dove riporre tutto. Sono cose da donna. Come, secondo me, anche l’attenzione al comfort. La vita oggi sa essere stressante, quando arrivi a casa vuoi sentirti accarezzat­o. Come se il mobile ti facesse le coccole. E un’altra cosa che mi ha insegnato Gianni è la

«GIANNI CREAVA DELLE STAMPE INCREDIBIL­I. È STATO QUASI AUTOMATICO USARLE ANCHE PER LA CASA». DONATELLA VERSACE

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? 1 2
1 2
 ??  ?? 3
3
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy