UTOPIA POSSIBILE
Settecento opere d’arte in un’originale casa-museo nella
Cromatismi. a sinistra: nel giardino d’inverno, sulla parete in fondo un quadro di Valerio Berruti e una scultura di Andrea Lanzi. Il tavolo è stato ricavato da un vecchio carretto ferroviario in legno. sopra: in sala da pranzo, in primo piano la scultura Caprone di Patrizia Fratus; sopra il camino un quadro dell’artista olandese Teun Hocks e una scultura di Johan Friso.
La contea di Ronco è un luogo un po’ reale, un po’ immaginario: si estende per una manciata di chilometri all’interno del comune di Gussago, nella campagna bresciana e, negli ultimi anni, è diventata un punto di riferimento per giovani artisti talentuosi, grazie al museo d’arte contemporanea Go! Ronco Arte. Inventore e custode di questo territorio è il conte Ettore Marchina. Un passato da imprenditore, nel 2006 ha venduto le sue attività per dedicarsi a tempo pieno alla passione per l’arte contemporanea, reinventandosi come gallerista e mecenate. Come spiega lui stesso, «quando ho capito che il comune di Gussago stava abbandonando il mio paesello e non intendeva valorizzarlo, ho detto al consiglio comunale che chiedevo l’autonomia federale rionale e l’autoproclamazione della frazione in contea», racconta. «Così, per prendermi in giro, hanno iniziato a chiamarmi conte e senza volerlo mi hanno fatto pubblicità». A Ettore Marchina non manca l’autoironia, né tantomeno la determinazione: «Sono un conte un po’ agreste, anzi molto agreste, ma io ci sto, anzi rincaro la dose per il bene del mio bellissimo Ronco». La casa del conte sorge nel cuore del paese ed è un’antica cascina luminosa ricavata da un