LE ONDE DEL TEMPO
Il nuovo flagship store di FENDI a LONDRA. Tra passato e presente con molto stile.
Mobili d’epoca, arte alle pareti, atmosfera ovattata: il flagship store Fendi a Londra in Sloane Street, progettato da Dimorestudio, è pensato come un appartamento. Dove l’idea di lusso è sì nei materiali di pregio utilizzati, ma ancora di più nelle scelte di arredo, negli accostamenti tra pezzi di epoche diverse, nel saper evocare un’atmosfera. Un po’ boutique, un po’ casa. E la linea di demarcazione tra i due concetti è mantenuta volutamente sottile. «Abbiamo cercato di ricreare l’atmosfera di un appartamento romano degli anni a cavallo tra i ’60 e i ’70: la bella vita, i salotti “bene”», spiega Emiliano Salci, una delle due anime di Dimorestudio (l’altra è Britt Moran). «Ci siamo ispirati a una serie di donne che hanno fatto il gusto di quegli anni: Gabriella Crespi, Gae Aulenti, Cini Boeri, ma anche Marella Agnelli. Un’epoca in cui il moderno era accostare l’acciaio a pezzi cinesi, magari ricordo di qualche viaggio, e a opere d’arte di quel tempo, di autori come Bonalumi o Scheggi». La precisione dei riferimenti è frutto di una enorme ricerca iconografica compiuta da Salci e Moran e portata avanti consul- Segni distintivi. in alto e nella pagina precedente:
l’area della boutique dedicata all’uomo si ispira ai gentlemen’s club londinesi. L’armadio rotante in radica e dettagli in tessuto è realizzato su disegno, la chaise longue a dondolo è di Franco Albini. a destra: Britt Moran (in piedi) ed Emiliano Salci, fondatori di Dimorestudio, ritratti a Palazzo Privé a Roma, il loro primo progetto di interior design per Fendi.
tando libri, visitando mostre, guardando film. E poi filtrando il materiale attraverso il loro codice estetico, personalissimo. «Ne è venuta fuori una versione del nostro gusto come se fossimo vissuti in quell’epoca», prosegue il progettista. «Ci piace citare il passato perché apprezziamo la cultura e l’eleganza, elementi che troviamo sempre più di rado nella contemporaneità. In tutti i campi. Si pensa al business, alla praticità. Un tempo per uscire si indossavano i guanti, oggi le sneakers».
Ha così preso forma un progetto che, pur rispettando le regole e i vincoli di uno spazio commerciale, ne sovverte con garbo i codici. Lo spiega bene Salci: «Il nostro obiettivo è stato realizzare ambienti ovattati, dai colori volutamente neutri per non creare vincoli cromatici, in modo da non avere difficoltà con l’avvicendarsi delle collezioni di moda. Quindi sabbia, cammello, rosa pallido; e la gamma dei marroni, dal cioccolato al caffè, per la parte uomo. Un altro punto focale è stata l’idea di strutturare lo spazio come un susseguirsi di salotti: è pensato così anche l’angolo col registratore di cassa, una stanza nera